Preziosi ha investito quasi 40 milioni per il nuovo Genoa

Era dalla stagione 2011-2012 che il presidente del Genoa non metteva a disposizione una cifra simile. Favilli (ed eventualmente un laterale mancino) chiudono il mercato

Genoa Preziosi Ballardini
La stretta di mano tra Preziosi e Ballardini (foto di Genoa cfc Tanopress)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Era dall’estate del 2011, cioè sette anni fa, che non si vedeva un Preziosi così scatenato sul mercato. Il presidente rossoblù, finora, ha investito 32 milioni di euro per costruire il nuovo Genoa. Cifra che nelle prossime ore subirà un ulteriore incremento dovuto al prestito oneroso (di 5 milioni) di Favilli. Niente male per una realtà come quella genoana, che per l’ennesimo anno parte per salvarsi “e poi chissà”. Preziosi ha provato a riempire l’indefinito della locuzione virgolettata con una serie d’investimenti mirati a potenziare la squadra di Ballardini.

Le spese sono ripartite tra gli 11 milioni per il riscatto di Lapadula, i 7,5 del terzino Valietti (ancora tutti da dimostrare), 5 per Kouamé, 4 per Piatek, i 2,3 di Sandro con la cooperazione del Benevento che come gratificazione ha ricevuto Raul Asencio in prestito, i due milioni abbondanti per il riscatto di Zukanovic e per il prestito di Mazzitelli dal Sassuolo. Fanno almeno 37 milioni di euro, cifra che negli anni della Serie A è stata superata solo dagli investimenti faraonici del triennio d’oro 2008-2011. La ritrovata agilità di mercato di Preziosi, che come sempre dividerà le opinioni, è un valore aggiunto dopo anni di recessione, anche tecnica.

Verosimilmente sarà un mercato in positivo per il Genoa, a conferma dell’andamento dell’ultimo quinquennio. Se Preziosi riuscirà a vendere Laxalt a 18-20 milioni di euro, il Grifone chiuderà la campagna trasferimenti estiva con (un laterale mancino di rimpiazzo e) 10-12 milioni nel forziere di Villa Rostan. Le maxi plusvalenze, piatto forte del presidente rossoblù, non sono mancate con Perin, Izzo e, se tutto andrà per il meglio con Napoli o Zenit, Diego Laxalt. Come al solito il giudice di ultimo grado sarà il campo, a mister Ballardini il compito di trovare l’undici titolare e di… vincere. Gli investimenti per costruirgli una vera squadra sono stati fatti da un Preziosi scatenato, così come non lo si vedeva dal 2011.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.