Prandelli ha tre alternative per la difesa: riecco Günter

Il tedesco o Lazovic terzini e Biraschi centrale contro il Bologna. L'alternativa è il ritorno alla linea a tre

Prandelli
Prandelli (foto di Genoa CFC Tanopress)

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La squalifica di Romero, la seconda da quando è al Genoa, obbliga Prandelli a cambiare qualcosa in difesa. Con solo due centrali di ruolo, o stopper come si diceva una volta, è sintomatico rivedere in capo Koray Günter. Il turco di Germania può giocare in più zone del reparto arretrato, essendo nato calcisticamente come terzino nella squadra amateur del Borussia Dortmund. E’ proprio sulla fascia che Prandelli medita di spostare l’ex Galatasaray, conosciuto fugacemente a Istanbul, con l’accentramento di Davide Biraschi. Si tratta della soluzione più naturale, quella che vede gli uomini giusti al posto giusto: nulla osta a gara in corso di scambiare la posizione tra Günter e il romano.

Ma Prandelli ha due altre alternative. La prima, che presuppone il mantenimento dello schieramento a quattro, prevede l’inserimento di Lazovic come terzino destro, sebbene la fase difensiva non sia il suo forte. In questo caso Biraschi giocherebbe al centro con Ervin Zukanovic mentre Mimmo Criscito continuerebbe a fare egregiamente il terzino sinistro. La seconda ipotesi al vaglio del tecnico di Orzinuovi è il ritorno all’antico, ossia la linea a tre: così Biraschi, Günter e Zukanovic/Criscito completerebbero il reparto. In tal caso, giova precisarlo, ne risentirebbe la fluidità di manovra (il trio è aiutato da due tornanti e mediani) e il conseguente isolamento di Kouamé e Sanabria.

Tenuto conto che il Genoa affronterà il Bologna di Mihajlovic, e non il Barcellona che perpetra nell’identità cromatica, Prandelli è portato ad allargare Günter e spostare al centro Biraschi. L’amichevole di ieri al Pio ha fornito nel secondo tempo un piccolo elemento probatorio con la scelta di Zukanovic, Biraschi e il tedesco. Con Criscito a sinistra la linea sarà completa. Il Cuti Romero sconterà la seconda squalfica in rossoblù, stavolta comminata dal giudice sportivo: un’assenza che obbliga Prandelli a cambiare qualcosa in difesa.

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