Prandelli, come sono mutevoli i giudizi: ora serenità e concentrazione

L'escalation di ottimismo - che male non fa - fino a tracimare nell'abuso rende miopi le analisi, talvolta le ribalta

Prandelli
Mister Prandelli (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Come sono mutevoli i giudizi nel calcio. Fino a sabato il Genoa era una squadra compassata, accartocciata e poco appuntita. Battuta la Juventus, il Grifone ha trovato improvvisamente una difesa stagna e un attacco da Harlem Globetrotters. Una fioritura esplosa nell’arido orto di Prandelli. L’escalation di ottimismo – che male non fa – fino a tracimare nell’abuso rende miopi le analisi, talvolta le ribalta. L’equilibrio di giudizio è, invece, la migliore risposta. I tre punti di domenica portano entusiasmo e fiducia per le prossime partite ma non cancellano definitivamente i problemi del Genoa.

I miglioramenti della fase difensiva e il superamento del timore di scendere in campo sono i principali meriti di Prandelli. Il Genoa subisce meno gol e meno tiri in porta perché la squadra ha ora un assetto razionale, elastico ed equilibrato: qualcuno, come Biraschi e Kouamé, ne risente ma l’interesse generale non soffre eccezioni. La difesa a quattro esalta le caratteristiche di Romero, un ’98 che ha un’ottima base per costuire una carriera luminosa. El cuti, anche se el relojito ha tutt’altro suono, ha fatto il duro con un duro come Mandzukic, senza cadere nel ridicolo. Sbracciata e occhiataccia al croato che si volta verso Di Bello e sorride, senza reagire. Romero sa farsi rispettare in campo.

Prandelli deve ottenere di più dal reparto offensivo. Il Genoa non può sperare che il professor Pandev subentri e decida ogni partita come ha fatto contro la Juventus. Sanabria, a tal fine, sembra involuto, cupo come se la distanza dal gol gli facesse del male fisico. Non è una prima punta, anzi stare a supporto di un numero nove migliorerebbe il suo rendimento, di concerto con Kouamé. C’è modo e tempo per sterzare al 4-3-3 che frulla nella testa del tecnico di Orzinuovi (vedi Gumus). L’importante, in vista della volata finale di campionato, è conservare serenità e concentrazione. E magari anche i giudizi, troppo mutevoli nel calcio.

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