Pinamonti dopo Piatek: il Genoa è il nido dei bomber

Il ct Mancini ha eletto l'attaccante rossoblù: «Lui agli Europei, sarà il futuro dell'Italia»

Pinamonti
La gioia di Pinamonti dopo il gol alla Roma (Foto Genoa cfc Tanopress)

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Da Borriello a Milito, da Palacio a Piatek. Quanti campioni hanno vestito la maglia del Genoa nella sua storia più recente. Quanti n. 9 hanno fatto esplodere la Nord con un gol. E quanti altri si sono persi, sovrastati da ingombranti paragoni col passato o eccessive aspettative. É il duplice e alternativo destino del bomber del Grifone, acchiappasogni di un’intera tifoseria che vive di calcio ventiquattro ore al giorno. Una tradizione, quella del centravanti goleador, che ha visto in Piatek l’ultimo suo grande esponente. Un amore fugace come una cotta al mare: ventuno partite, diciannove gol. Che in verità sono venti.

Andrea Pinamonti ha raccolto il testimone di Piatek, vacante da gennaio dopo la scellerata cessione al Milan. Attaccante con caratteristiche diverse, l’Arciere di Cles, a prescindere dal numero di gol realizzati: meno famelico in area di rigore, più di raccordo (grazie alla sua fisicità) e partecipe alla costruzione dell’azione. Pinamonti, esploso al Mondiale U20 con tecnica e personalità, è uno dei talenti più puri del panorama Azzurro: «Chi sceglierei in attacco agli Europei? Pinamonti, sono certo che sarà il futuro dell’Italia». É il dichiarato di Roberto Mancini che lo conosce fin dai tempi delle giovanili dell’Inter.

Pinamonti deve usare le parole del ct della Nazionale come sprono per reagire al primo momento delicato da quando è al Genoa. Una rete, tra l’altro al debutto a Roma, in 328 minuti; due volte in panchina per scelta tecnica, tre volte a secco. Dopo il convincente precampionato va ricostruito il rapporto con il gol. Lo può rincuorare la statistica che vide Piatek non segnare per cinque partite di fila nella scorsa stagione e sbloccarsi solo su rigore nel derby. Una crisi può essere passeggera, il fiuto per la porta è un istinto irreprimibile per un attaccante che ambisce a lasciare il segno nella storia del Genao.

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