Pinamonti e Cassata, due giovani talenti che possono maturare nel Genoa

Gabriele Rocchi, giornalista di Tuttomercatoweb.com, ci illustra le caratteristiche tecniche del centravanti e del centrocampista che giocavano a Frosinone nella scorsa stagione

Pinamonti in azione contro il Val Stubai (Foto Genoa cfc Tanopress)

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Pinamonti e Cassata di nuovo insieme, a Genova come a Frosinone, con Stefano Capozucca denominatore comune delle due realtà. Due giocatori di prospettiva arrivati a Frosinone solo l’ultimo giorno di mercato, così, quasi per caso. Due colpi di cui la stessa piazza non era convinta al 100%. L’impressione era quella che fossero stati presi più per fare un “favore” a Sassuolo e Inter che per vera necessità. In realtà si riveleranno, nel corso del campionato, i due giovani più promettenti dell’intera rosa, due che daranno sempre l’anima per provare a raggiungere un obiettivo oggettivamente difficile.

Partiamo da Pinamonti, forse quello più noto al grande pubblico per via dei suoi trascorsi con la squadra neroazzurra di Milano. Lasciato inizialmente in panchina da mister Longo per dare spazio all’ex Udinese Perica, con il passare delle settimane ha iniziato a ritagliarsi un ruolo sempre più importante nel reparto offensivo dei ciociari. Considerato, con le opportune differenze, il degno sostituto di capitan Ciofani, fa della tecnica e della forza fisica i suoi punti di forza più importanti. Dotato di un’impressionante visione di gioco, è molto abile anche nel tiro dalla distanza, come dimostrano i gol contro Spal e Fiorentina, per lui i primi nella massima serie. Trovare punti deboli non è facile, soprattutto considerando che è un classe ’99 e che di strada davanti ne ha, davvero, ancora parecchia da fare. Forse, l’unica cosa che si potrebbe sottolineare, è una diminuzione della lucidità sotto porta nelle ultime gare di campionato, ma è anche vero che il percorso della squadra ciociara era ormai compromesso e che, probabilmente, era venuto meno anche quell’entusiasmo che nelle prime giornate faceva da padrone. Ciofani, però, ha la fondamentale capacità di saper far salire la squadra giocando spesso spalle alla porta, e su questo Pinamonti deve ancora maturare molto.

Per parlare di Cassata, invece, è necessario fare una panoramica generale sulla composizione del centrocampo dei gialloazzurri. Bisogna ricordare, infatti, che, soprattutto nella prima parte di stagione, il Frosinone in quel ruolo aveva una notevole abbondanza di uomini, considerati gli acquisti di Crisetig, Hallfredsson e Vloet a cui vanno aggiunti gli altri giocatori già presenti in rosa, come Gori, Chibsah, Besea, Maiello e Sammarco (inizialmente fuori lista, poi reintegrato). Di fatto non era facile imporsi in gerarchie ormai ben consolidate negli schemi dell’allenatore, tanto che, nelle prime 11 giornate, Cassata è riuscito a totalizzare appena 4 presenze, giocando 184 minuti totali. La gara contro il Cagliari è quella che, più di tutte, lo ha messo definitivamente in luce. Partito da titolare, è stato lui a siglare al 14’ minuto il gol del momentaneo vantaggio per i canarini, rimanendo poi in campo fino al 70’. Da quel momento, per lui una serie di partite da titolare, macchiate però da qualche sanzione disciplinare di troppo. Da ricordare, infatti, la sua assenza per squalifica nelle gare contro Lazio e Torino. Anche lui, come molti altri giocatori in prestito, ha iniziato a trovare meno spazio nelle ultime giornate di campionato, quando mister Baroni ha preferito schierare gran parte dei giocatori che si erano conquistati la promozione l’anno precedente, molti dei quali di proprietà del club. In definitiva possiamo dire che, entrambi, di talento ne hanno da vendere, e che questo talento è accompagnato da una buona dose di umiltà e spirito di sacrificio, qualità fondamentali che ti permettono, più di tutte, di crescere e migliorare, con l’ambizione di puntare sempre al massimo. La convocazione con la nazionale U-21 e la definitiva consacrazione di Pinamonti nel mondiale U-20 ne sono la concreta dimostrazione. Entrambi, però, devono ancora maturare molto, e il Genoa è sicuramente la squadra giusta in cui poterlo fare. La pressione e la responsabilità sono, senza ombra di dubbio, maggiori rispetto all’ambiente protettivo e quasi familiare dello Stirpe, ma la tifoseria rossoblù saprà sicuramente avere pazienza, con la speranza che dei giovani talenti di oggi possano diventare i veri campioni del futuro.

Gabriele Rocchi – Tuttomercatoweb.com

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