Nei giorni scorsi il CIES, l’Osservatorio Internazionale del Calcio con sede a Neuchatel, è tornato sul delicato tema delle plusvalenze. Oggetto del tweet al veleno è il trasferimento di Andrea Pinamonti dall’Inter al Genoa per 18 milioni di euro. Il CIES scrive di un corrispettivo «ampiamente e artificialmente inflazionato». Uno dei tanti del calcio italiano. L’attenzione rivolta dall’Istituto a tale operazione di mercato si riverbera anche sulle regole «eluse» del Fair Play Finanziario che da «buona idea si trasforma in un pasticcio».
#Pinamonti transfer for highly and artificially inflated fee is only one of the many transfers and swap deals concluded to circumvent #UEFA financial fair-play. How to turn a good idea into a mess ? Italian clubs show the way, who follows? https://t.co/rwnY3DDCHn
— CIES Football Obs (@CIES_Football) July 2, 2019
Come spiega Pippo Russo su calciomercato.com, il problema non è circoscritto a pochi club ma è generale. L’Inter è costretta a un’affannosa impresa per la correzione dei conti perseguita tramite la cessione di giovani calciatori. La corsa alla plusvalenza è evidente anche tra Juventus e Roma con lo scambio Spinazzola-Pellegrini. Il problema è a monte: le plusvalenze sono diventate ossigeno puro per i bilanci dei club.
Solo il prossimo bilancio dirà la vera cifra sborsata dal Genoa per Pinamonti.