Piatek, Romero e Kouamé: i Magi del Grifone

Preziosi punta a incassare cento milioni dai tre giocatori esplosi nel girone d'andata

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Piatek e Kouamé (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Forse non erano tre. Probabilmente non erano nemmeno re, siccome tale qualifica venne loro attribuita da uno scrittore romano del secondo secolo. Sicuramente erano Magi, astrologi orientali scrutatori del cielo. La storia dell’Epifania, ossia della rivelazione divina, s’intreccia tra il biblico e l’onirico, in un delicato confine di fede. Pure il calcio, come la religione e la politica, è questione di fede. Una materia opinabile, se giocata; imperscrutabile, invece, nelle dinamiche di mercato. Piatek, Romero e Kouamé sono i Magi rossoblù, uomini mercato che renderanno il Genoa re della duplice sessione di calciomercato del 2019.

Forse non saranno tre, e senz’altro non sono re, i giocatori del Genoa in vendita. Tutto ha un prezzo in quanto non esistono giocatori incedibili, come recita una vecchia consuetudine dell’economia cui si rifà ogni presidente. Tra l’inverno e l’estate Piatek, Romero, Kouamé e altri possono salutare il Grifone per intraprendere un nuovo cammino. Epifania, cioé rivelazione, che i tifosi rossoblù faticano a sopportare poiché vorrebbero i migliori giocatori contrattualizzati in eterno. I Magi in discorso, se venduti senza la frenesia di vendere, possono risolvere ogni problema del Genoa.

Quota cento non è solo la nuova modalità previdenziale italiana. E’ la quota cui segretamente ambisce Preziosi: cento milioni. Tanti quanti l’importo pagato per Cristiano Ronaldo e Pogba. Se il patron rossoblù riuscirà a strapparne almeno cinquanta per Piatek, non è così impossibile pensare di rastrellare la residualità con Romero e Kouamé. Cifre da record ma ancora nell’astrazione delle parole. I Magi del Grifone, fondamentali per la salvezza, scuotono il calciomercato italiano e costringono le grandi a muoversi anzitempo: dal Napoli per l’ivoriano, alla Juventus e l’Inter per il difensore argentino. Il futuro del Genoa passa da loro e dalla disinvoltura di mercato, in entrata come in uscita, di Preziosi. Forse non erano tre. Probabilmente non erano nemmeno re ma sicuramente erano Magi.

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