Piatek: «Me?». Sì, proprio te: prendi in spalla il Genoa

Il finale di primo tempo rossoblù a Torino passa da trionfale, col vantaggio in inferiorità numerica, a tragicomico nel giro di due minuti effettivi di gioco

Piatek Bessa
Piatek e Bessa (foto di Genoa CFC Tanopress)

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«Me? Me?». Piatek non ha imparato prima il veneto dell’italiano, era bensì sorpreso dalla sostituzione dopo l’espulsione di Romulo. «Io?» chiedeva attonito il Pistolero disarmato dalla scelta tecnica dell’allenatore. No, niente veneto, anche se la scena ha ricordato quella di USA ’94 con protagonista il n.10, veneto di Caldogno. Il Genoa ha corso un grande rischio rinunciando al capocannoniere del campionato, assieme a Ronaldo. Per fortuna ha segnato Kouamé, che era rimasto in campo con il fine di allungare la difesa del Torino per colpirla in contropiede. Invece ha buttato in rete una seconda palla di puro opportunismo, non il pezzo forte della casa.

Avrebbe segnato anche Piatek, eccome se avrebbe segnato. I granata hanno colto la prima avvisaglia al 15′, quando il polacco ha toccato ma verso l’incrocio dei pali un angusto suggerimento di Bessa. Piatek c’era, il gol nel derby l’ha rivitalizzato. La sua partita, in sostanza, finisce lì perché non gli vengono più recapitati palloni utili. É un delitto non sfruttare la giornata positiva del Pistolero. Ancor più delittuosa, invece, la sconfitta contro una squadra terribilmente in difficoltà, lentissima, quasi eterna, nella costruzione della manovra e con due prime punte che si pestavano i piedi. Senza espulsioni il Genoa avrebbe fatto risultato, forse il colpaccio.

Però le partite in Serie A si vincono con la testa, prima che con i piedi. Il finale di primo tempo rossoblù passa da trionfale – vantaggio in inferiorità numerica – a tragicomico nel giro di due minuti effettivi di gioco. Rincon vince un contrasto tra due genoani e Ansaldi fa gol, poi Sandro disattiva il cervello nella speranza di non essere da meno rispetto a Romulo e regala un rigore a Belotti. Un uno-due che asciuga ogni stilla di energia psicofisica. Così i mugugni di piazza aumentano di decibel; in tre giorni il Genoa giocherà due partite delicate al Ferraris. Ci sarà bisogno di tutti. Soprattutto il miglior Piatek. «Me?». Sì, proprio te: prendi in spalla il Genoa.

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