Per favore, non dubitiamo di Ballardini: è molto pericoloso

Il tecnico ha risollevato il Genoa dalle ultime posizioni: riuscirà certamente a conquistare la salvezza

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Aveva detto Ballardini alla vigilia: «Dovremo partire forte fin dai primi minuti». Gli amici laziali devono aver ascoltato questo invito e subito lo hanno accettato, anzi ringraziando il “Balla” per avergli suggerito una manovra così straordinaria. Infatti la squadra che è partita forte, già dai primi minuti, è stata la Lazio che ha infilato il Genoa con quattro pappine.

Ora Balla dovrà stare attento a non farsi sentire troppo dagli avversari, ma cercando di usare consigli misteriosi, riservati solo per i suoi uomini. I quali, come ormai da sempre, sembrano guidati da un qualcuno lassù che nel primo tempo li “odia” e nel secondo li “ama”.

Perché è ormai consuetudine che il Grifo regali (e che regali!) tutto un tempo agli avversari. Poi, scatenandosi dentro di loro un qualcosa di eccitante, riescono a risalire, ma il tempo a disposizione non è molto, per cui si fermano con il pareggio a un tiro di schioppo. Ormai è così da tempo, bisogna accettare questa situazione che non si riferisce a definirla, se psicologica oppure tecnico-tattica.

Non v’è dubbio che quando il Grifone gioca tenendo bassi gli avversari, riesce a fare buone cose, quando al contrario (e non credo per volontà di Ballardini) retrocede e si abbassa, fra di fesa e centrocampo, le cose precipitano, si va in confusione e si commettono errori puerili che nemmeno si fanno sui campi parrocchiali.

In verità il Genoa a Roma è apparso bello e piacevole nella ripresa, ma ormai la frittata era fatta. Ora bisogna spiegare perché, alla vigilia, tutti sono d’accordo che «si deve partire forte nei primi minuti» e poi quando si entra in campo cominciano a tremare le gambe e si finisce, guardando la classifica, a subire fino ad ora ben 52 gol. E’ mai possibile? Chi potrebbe dare una risposta a questo quesito?

A guardar bene il secondo tempo è stato molto positivo, ma attenzione: fidarsi di questo tratto di gioco per dire che ormai la salvezza è dietro l’angolo, ce ne passa. Anche se i voti per alcuni giocatori sono stati elevati: sia per Badelj, sia per Shomurodov, sia per Perin

Certo è ormai risaputo che quando si arriva alle ultime partite e la retrocessione aleggia come un perfido fantasma, i giocatori vivono questo momento solo ed esclusivamente dal punti di vista umano e psicologico. Dunque si possono anche tentare giustificazioni tecniche (Ballardini ha sbagliato inizialmente, per poi rimediare nella ripresa con i cambi), ma la verità sta solo e soltanto nelle “motivazioni” che contraddistinguono i vari giocatori. Ve ne sono alcuni che mantengono intatte le loro capacità emozionali (vedi Zappacosta, Scamacca, Perin e Shomurodov), altri (vedi Radovanovic, Masiello, Destro) perdono, incomprensibilmente, motivazioni, cioè concentrazione, coraggio, senso del collettivo: sembrano in sostanza fuori tempo.

Ora però, cominciare a dubitare di Ballardini (come abbiamo sentito da certi “soloni del pensiero”) ci sembra pericoloso. Il Genoa con il suo tecnico sembrano comunque uniti e pensano con forza che la permanenza in serie A se la stanno guadagnando. Anche questa volta, il tecnico romagnolo riuscirà a centrare l’obiettivo.

Speriamo che la salvezza arriverà fra la partita al Ferraris con il Sassuolo e la trasferta a Bologna: ma, se ciò non fosse, potrebbe forse essere centrata nell’ultima partita a Cagliari (ma ci auguriamo che avvenga prima). In quel momento l’auspicio è che il colore rossoblù delle due squadre sia quello vincente sulle altre concorrenti e che entrambe possano restare in serie A.

Vittorio Sirianni

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