Pedullà: «Perin-Genoa e quel (tardivo) pentimento di una gestione sbagliata»

Il giornalista di Sportitalia spiega: «Il portiere in prestito potrà giocare e non più riscaldare una panchina, da terzo dopo Szczesny e Buffon»

Perin Genoa
Mattia Perin (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Attraverso il suo sito ufficiale, il collega Alfredo Pedullà esprime il proprio punto di vista sul ritorno di Perin al Genoa. «Mattia Perin che torna al Genoa – scrive il giornalista esperto di calciomercato – è figlio di un pentimento. Giusto ma tardivo. E di una gestione sbagliata, quella di Alessandro Lucci (il suo agente) che nell’estate 2018 si catapultò dinanzi a un’offerta della Juve. Quando tutto il mondo o quasi sapeva che difficilmente Perin avrebbe trovato spazio, con Szczesny titolare intoccabile. Perin in passato era stato cercato da altri club che gli avrebbero dato la possibilità di giocare con una certa continuità. Il ritorno al Genoa è la sintesi della disperazione di Preziosi (in fondo, Radu era stato tra i migliori) che vuole restituire un senso di appartenenza al club. Ma anche la prova provata dell’errore commesso (uno dei tanti negli ultimi tempi) da chi assiste Perin. Il salto del gambero ci può stare ma quando si decide bisogna essere lucidi e non sbagliare passaggi fondamentale. In modo da non pentirtene, come sta accadendo in queste ore. Per la Juve quasi una liberazione: Perin in prestito potrà giocare e non più riscaldare una panchina, da terzo portiere dopo Szczesny e Buffon».

Anche Pianetagenoa1893.net aveva espresso le sue perplessità quando Perin era partito alla volta di Madama Juve: e alla fine, sia pur per soli sei mesi in prestito secco, è tornato.

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