Pavoletti: «Tornerei subito al Genoa, andarmene fu una stupidaggine»

«Perin è un amico, gli ho visto fare parate incredibili» spiega l'ex attaccante rossoblù

Pavoletti Genoa
Leonardo Pavoletti

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Leonardo Pavoletti è tornato a parlare del suo periodo genoano. «Dove tornerei subito? Tra i club di Serie A dico al Genoa: ho fatto la stupidata di lasciare il Grifone mentre ero il leader della squadra ma il Napoli era l’ultima chiamata per il grande calcio. Penso sia normale che un ragazzo che viene dalla Serie D ambisca a giocare in Champions League contro il Real Madrid. A Napoli, purtroppo, non ho dato me stesso: è stata la più grande occasione della mia vita. Sono legato anche ai ventiquattro gol di Varese, nonostante la salvezza ai play-out, e alla promozione in B con il Lanciano» spiega l’attaccante del Cagliari in una diretta Instagram con la pagina “Che Fatica la Vita da Bomber”.

Pavoletti prosegue con altri ricordi: «Ho condiviso il sogno di debuttare in Nazionale assieme ad Armando Izzo che ho conosciuto al Genoa. Realizzai il mio primo e sinora unico gol azzurro contro il Lichtestein: fu il 6-0 ma mi diede un’emozione talmente forte da farmi sentir parte della storia».

Il bomber livornese ha subito due operazioni al crociato nell’attuale stagione: «Ad agosto dovrei ottenere l’idoneità a giocare. Dopotutto, la testa è il mio piede preferito… Sono arrivato in Serie A tardi, tornassi indietro ci metterei più cattiveria».

Tra le stravaganze Pavoletti ha pochi eguali: «A Livorno la mia famiglia alleva un maiale vietnamita da quasi dieci anni. A dieta pesa circa cento chili ma è affettuosissimo. Prima mangiavo molta carne ma da quando ho scoperto i benefici della dieta vegetariana-vegana ho cambiato abitudini. Il primo mese è stato il più difficile perché facevo riabilitazione in Austria e loro mangiano solo carne».

Una domanda sui colleghi più forti con cui abbia condiviso lo spogliatoio: «Ne dico tre. Hamsik tecnicamente faceva quello che voleva mentre Koulibaly non mi concedeva un gol in allenamento. Il terzo è Chiellini che ha sempre la stessa cattiveria e concentrazione sia alla Juventus che in Nazionale. Portieri più forti? Perin e Cragno. Mattia è un grande amico, gli ho visto fare delle parate incredibili».

Infine, il tema ripresa: «Sì, ma solo se non agevolerà il contagio. Mentalmente non sarebbe facile giocare sapendo che puoi essere contagiato e contagiare. Spero che tra un mese la situazione sia migliore».

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.