Parigini è quel che serve al Genoa?

L'ala non segna da trentanove partite consecutive e non gioca una gara ufficiale dallo scorso aprile

Parigini Genoa
Vittorio Parigini (Foto dal profilo Instagram di Parigini)

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Vittorio Parigini è un prodotto del settore giovanile del Torino. La cantera granata ha lanciato un ragazzo locale, essendo nato a Moncalieri, dotato di rapidità e guizzo. Il Genoa lo vuole per rinforzare il proprio reparto offensivo sebbene Parigini non abbia le caratteristiche del classico bomber d’area di rigore. Il calciatore del Toro non è un n.9: è un’ala destra, all’occorrenza seconda punta che gravita attorno al perimetro dei sedici metri, che può giocare sulla fascia opposta al piede più educato (come a Perugia). Gli piace attaccare la profondità e il contropiede è l’arma che esalta il suo cambio di passo.

Per essere un classe ’96 ha già fatto un pò di esperienza in provincia. Debutta tra i professionisti a diciassette anni con la maglia della Juve Stabia prima del biennio al Perugia dove gioca con continuità. Il salto in Serie A avviene con il Chievo, sei mesi prima di cambiare aria e tornare al sud: al Bari è sempre impiegato, così come a Benevento con De Zerbi laddove totalizza ventuno presenze nella seconda metà di stagione prima della retrocessione in Serie B. Parigini torna al Torino, il primo anno è positivo poi nella stagione corrente non scende mai in campo. Motivo? Per la società granata è infortunato ma lui, operato di sport ernia a giugno (ha saltato l’Europeo U21), afferma – meglio, scrive e poi cancella su Instagram – di stare benissimo.

Gli attriti con Mazzarri sono evidenti anche perché la personalità e il carattere non gli mancano: Parigini non s’incastra nel 3-5-2 del tecnico toscano che lo impiega tornante destro. Il problema è duplice: al momento anche Davide Nicola, tatticamente più flessibile del collega del Toro, impiega l’identico modulo, quantomeno in avvio di gara. Inoltre Parigini non segna dal febbraio 2017, precisamente trentanove partite consecutive all’asciutto. Forse il Genoa vuole fare affidamento proprio sulla rabbia agonistica e sulla fame di gol del canterano granata.

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