Pandev, pochi sorrisi ma tanto calcio: il Genoa ha un Professore

Gli avversari lo rispettano a tal punto da rinunciare al gioco d'anticipo per aspettare la sua prima mossa

Pandev
Goran Pandev (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Sorride poco ma gioca divinamente. Sorride poco ma assicurano che sia un elemento aggregante dello spogliatoio. Sorride poco Goran Pandev: è così di indole, un atteggiamento che trae origine dalla sua terra d’origine. La Macedonia del Nord, così come va chiamata dal 12 febbraio, termine che ha chiuso la decennale controversia giuridica con la Grecia. Identità nazionale, identità genoana. Questo è Pandev. In patria è un idolo che partita dopo partita riscrive, allunga la storia di una Nazionale relativamente giovane: record di presenze e di gol. Al Genoa ha cambiato ruolo tra i tifosi: doveva svernare in Liguria invece è un trascinatore.

Pandev ha vinto e segnato tanto in carriera. Uomo della tripletta interista, alter ego perfetto nel Napoli di Hamsik-Cavani-Lavezzi. Usciva un tenore, entrava lui: e cambiava l’inerzia della partita. In rossoblù ha fatto ancora poco in relazione alla profonda conoscenza del gioco e dell’innata tecnica palla al piede. Ma quando gioca al massimo della condizione è uno spettacolo per gli occhi. E gli avversari lo rispettano a tal punto da rinunciare al gioco d’anticipo per aspettare la sua prima mossa. Sempre intelligente, mai scontata. Pandev è un problema per gli avversari e la soluzione per il Genoa.

Prandelli si aggrappa al macedone in un finale di stagione che sarà in ogni caso palpitante. Vuole un Goran brillante per arraffare quà e là gli scampoli di una salvezza che dopo Napoli è ancora più vicina. La risposta di Pandev, in un San Paolo che gli ha tributato una civilissima ovazione, è stata da professionista serio, compreso il muso lungo per la sostituzione. Significa che il calcio lo coinvolge emotivamente come un ragazzino. Buon segno per il Grifo che ha bisogno d’interpreti di livello assoluto. Il Professor Pandev ha tenuto una lezione di calcio dinanzi a 35mila spettatori. Sorride poco ma gioca divinamente.

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