É il “P-day”: Piatek tra Genova e Milano, oggi si decide

L'ultima parola a Preziosi: il trasferimento di Higuain aprirà un breccia nel mercato che il Genoa non per forza deve tappare

Piatek

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Chi l’avrebbe mai detto che il destino del Genoa si sarebbe intrecciato con il cammino di Gonzalo Higuain? L’attaccante argentino vuole andare al Chelsea per riabbracciare Maurizio Sarri, equivalente di un santone calcistico, tradito con il passaggio alla Juventus. Il Milan, come tutti sanno, vuole Piatek perché non crede abbastanza in Cutrone: errore madornale per un club da anni alla ricerca dei suoi migliori fasti. Il Pistolero non ha ancora detto una parola sul club rossonero, nemmeno una foto, un cuoricino, un like, un cinguettio. Niente di niente. Si sta allenando a Pegli, assieme al resto della squadra.

Da professionista vero sa dell’interesse del club ma non lascia trasparire emotività. E questa è una caratteristica dei campioni. Giocherebbe al massimo, se solo potesse farlo, lunedì sera: i genoani possono pur starne certi. Piatek ha un codice deontologico voluminoso come un manuale di diritto civile, un comportamento irreprensibile coltivato dalla potestà educatoria di suo padre. É chiaro, essendo un ’95 con un futuro luminoso davanti, che se il Milan gli proponesse quattro volte lo stipendio il rifiuto sarebbe un atto da ipocriti e persino da irresponsabili. Certe occasioni capitano una volta nella vita.

Al Genoa può vincere la classifica cannonieri, come al Milan. Al Genoa, però, ha una tifoseria che spinge per lui, che fa il gesto delle pistole incrociate quando segna. Che per strada lo chiama bomber o Pistolero, perché il suo cognome resta impronunciabile. Piatek, con la “a” grafemica che diventa “on” fonetica, è perfettamente integrato con il popolo rossoblù: a Milano troverà un ambiente diverso, abituato ai velluti e agli ori, ai gol e ai trofei. Ci si dimentica che l’ultima parola sul suo trasferimento spetti soltanto a Enrico Preziosi, conscio pure lui che il trasferimento di Higuain aprirà un breccia nel mercato che il Genoa non per forza è deputato a tappare.

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