Nuovo decreto del Governo: divieto di accesso in Lombardia e in altre 11 province. Milan-Genoa si gioca

Il provvedimento consente di disputare le partite di serie A con le porte chiuse e permette al Grifone di rientrare a Genova

Inter-Napoli San Siro Meazza

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Il Governo Conte ha emanato un nuovo decreto con le nuove misure nazionali per l’emergenza Coronavirus. Come spiega, Repubblica.it, l’articolo 1 della bozza del nuovo decreto del governo, che sta per essere approvato a breve, è stato incluso il divieto di ingresso e di uscita dalla Lombardia e da altre 11 province, e l’estensione delle zone controllate a Piemonte ed Emilia-Romagna. Ecco le province diventate “zona rossa” con le nuove disposizioni: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria. Tutte le nuove disposizioni sono valide dall’8 marzo fino al 3 aprile. Nel testo «resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico».

Dunque Milan-Genoa, così come anche gli altri recuperi di serie A, si giocheranno regolarmente. La squadra rossoblù potrebbe anche rientrare regolarmente a Genova in base alla deroga inclusa alla lettera A del provvedimento: «Evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all’interno dei medesimi territori di cui al presente articolo, salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza». Dunque, in teoria i giocatori del Genoa (come tutti gli altri) sono lavoratori dipendenti che si recano al lavoro a Milano per lavoro indifferibile, visto che la partita si giocherà domani alle 15 al Meazza: ciò può consentire loro di lasciare il capoluogo lombardo.

I provvedimenti valgono dalle ore 00.00 di domani alla mezzanotte del 3 aprile.

Ecco l’intera bozza del decreto, cliccare per scaricarla.

Decreto presidente consiglio ministri

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