Nicola carica il Genoa: «La mentalità giusta lima ogni svantaggio»

«La nostra velocità nell'aggredire il palleggio del Torino farà la differenza»

Nicola Genoa
Davide Nicola (foto di Genoa CFC Tanopress)

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La parlantina fresca di Davide Nicola rende accattivanti le sue conferenze stampa. Così la presentazione di un ottavo di finale di Coppa Italia che sicuramente non chiamerà allo stadio una folla oceanica finisce per incuriosire tra una fuga nella semantica italiana e una pillola di tattica covercianesca. «Al Genoa chiedo di compiere un passo in avanti a livello mentale e avere sempre la giusta motivazione, ossia il motivo che ti spinge all’azione» spiega il tecnico rossoblù. «Il Torino è una squadra fisica e dotata di un palleggio più verticale rispetto al Sassuolo – analizza Nicola – la nostra velocità nell’aggredirli farà la differenza. Voglio che il Genoa giochi più in verticale e inizi l’azione dal portiere».

Il neo tecnico del Genoa anticipa soltanto un undicesimo della formazione di stasera: «In questa competizione giocherà Radu, le gerarchie sono già state spiegate. Non ho un Genoa A o un Genoa B in testa: farò le scelte funzionali alla partita ascoltando i pareri dello staff medico che per me sono legge». Recuperati Pinamonti e Lerager, il gruppone che si muoverà tra Torino e Verona è formato da ventisette calciatori: escluso solo il partente Saponara. Curioso che Nicola non parli di turn over ma di «casting», le prossime due partite saranno decisive per capire chi sarà pronto alla battaglia: «Volevo emozioni forti, ho scelto il Genoa e questi colori».

L’aspetto caratteriale di ogni singolo giocatore conterà quanto la disinvoltura tecnica. Il Genoa dovrà mettere cattiveria agonistica su ogni pallone. «Destro? Lo muove un sentimento di forte rivalsa. Ciascuno di noi deve riuscire nel proprio compito nelle difficoltà: la mentalità giusta lima ogni svantaggio» conferma il mister. L’Hellas Verona conta più del Torino, è normale, ma stasera il Genoa non regalerà niente: «Il Grifone non raggiunge i quarti da ventotto anni, giocavo ancora nel settore giovanile. Sarà una partita da dentro o fuori».

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