Nel monday night dello scorso campionato all’ultimo secondo ricomparve per il Genoa la maledizione del digiuno di vittorie a Firenze

Nel finale Pjaca portò in vantaggio il Grifone, ma poi Milenkovic segnò il pari per i viola

Pjaca Genoa
Marko Pjaca al tiro (foto di Genoa CFC Tanopress)

Con un “fardello” negli ultimi quattro turni di Campionato di un pareggio e tre sconfitte la Fiorentina di Cesare Claudio Prandelli e di quattro sconfitte il Genoa, le due squadre si affrontarono la sera di lunedì 7 dicembre 2020.
Dopo un paio di minuti il portiere del Genoa, Federico “Tarzan” Marchetti, che sostituiva il titolare Mattia “Airone” Perin, infortunatosi alla gamba sinistra all’ultimo minuto della partita persa 0-1 ad Udine, mentre commetteva “fallo da ultimo uomo” (che aveva “pagato” con l’espulsione e un turno di squalifica) sul lanciatissimo danese Jens Stryger Larsen, si tuffò a terra sulla sulla sua sinistra per deviare sul fondo (dove probabilmente sarebbe terminato anche senza il suo tocco con le mani) il pallone proveniente da un insidioso calcio di punizione “a spiovere” battuto di interno destro dalla “tre quarti” di sinistra dal cileno Erick Antonio “lo Sparviero di Antofagasta” Pulgar Farfán. Un quarto d’ora dopo su una felice “verticalizzazione” di Edoardo “Goldrake” Goldaniga np. sul fronte destro dell’attacco genoano, il centravanti del Genoa, Gianluca “lo Zlatan Ibrahimović italiano” Scamacca, rinunciò inspiegabilmente a calciare “di prima intenzione” con il destro verso la porta difesa dal polacco Bartłomiej “Drago” Drągowski, per servire con il tacco del medesimo piede l’accorrente capitano Stefano Sturaro, la forza della cui conclusione di sinistro da otto metri venne smorzata con il piede destro dal serbo Nikola “Bleki” Milenković e parata senza problemi dal portiere. Il poco esaltante primo tempo fece registrare ancora un’occasione al 40′, quando il centravanti dei padroni di casa, il serbo Dušan “Aquila” Vlahović, anticipando di testa ad otto metri dalla porta Marchetti, in intempestiva uscita alta, su un cross dalla sinistra di Cristiano Biraghi, mandò fuori il pallone a quattro metri dal palo sinistro.
Tre minuti dopo che il Genoa aveva dovuto far entrare al 20′ della ripresa Alberto Andrea Paleari, il quale nel turno precedente perso una settimana prima in casa 1-2 contro il Parma aveva difeso la porta rossoblù, al posto di Marchetti (estremo difensore, invece, nel derby di Coppa Italia vinto 3-1 in rimonta giovedì 26 novembre 2021), che accusava problemi muscolari, la Fiorentina sfiorò la rete, quando Vlahović, su un traversone dalla sinistra di Biraghi deviato con la coscia sinistra dal difensore centrale del Genoa, il serbo Ivan “Rado” Radovanović, mandò da cinque metri con il piede destro, il suo meno “educato”, il pallone a sfiorare il palo destro. Al 25′ Paleari venne “trafitto” da una deviazione di sinistro da tre metri di Giacomo “Jack” Bonaventura, che aveva fruito di un traversone dalla destra del marocchino Sofyan “Sofy” Amrabat e di una leggera deviazione di Vlahović. Richiamato al monitor dall’arbitro VAR, il signor Luca Banti di Livorno, il signor Daniele Doveri di Roma, dopo aver verificato che l’autore della rete si era liberato dodici secondi prima della marcatura del danese Lucas “Derby’s Killer” Lerager, scaraventandolo a terra a ventiquattro metri dalla porta, annullò la rete. Il Genoa, che per quasi tutta la partita aveva giocato in maniera attendista, sfruttando il fatto che il triplo cambio operato dalla Fiorentina (erano stati sostituiti tutti i componenti del “tridente” offensivo) al 33′ aveva più destabilizzato che rinvigorito la compagine viola, nei minuti finali creò tre occasioni da rete: al 42′ un tiro di destro dalla sinistra da ventuno metri del croato Marko Pjaca venne deviato a sette metri dalla porta con l’esterno del piede sinistro da Mattia “Destructor” Destro jr. (subentrato al 35′ della ripresa a Scamacca) nell’angolino basso destro della porta di Drągowski, tuffatosi dall’altra parte, ma la rete venne annullata, perché con la parte superiore del corpo il centravanti marchigiano si trovava in fuorigioco; al 43′, su passaggio dalla destra di Destro jr., il croato ed ex viola Marko Pjaca ebbe un ottimo controllo “orientato” a seguire con il destro del pallone, che gli permise di “bruciare” in velocità Milenković e di presentarsi davanti all’estremo difensore dei padroni di casa, fattoglisi incontro, che “trafisse”, facendogli passare con un diagonale di sinistro da quattordici metri il pallone in mezzo alle gambe; al 48′ Destro jr. non si rivelò altrettanto pronto a ricevere il contraccambio del favore da Pjaca, preferendo fare lo “stop” del pallone con l’esterno del piede destro, il suo più “educato”, anziché con l’interno di quello sinistro, che gli avrebbe permesso di effettuare con il destro lo “scavino” anziché tirare addosso – come fece – al busto di Drągowski, lanciatosi in uscita bassa “a valanga”. Dopo l’indicazione dei sei minuti di recupero la Fiorentina aveva sostituito al 47′ Pulgar Farfán con l’ivoriano Christian Michael Kouakou “Gazzella” Kouamé e poi per un incidente al difensore genoano Mattia Bani la partita era stata sospesa per quarantacinque secondi. Prima che riprendesse il gioco dopo questo secondo episodio, l’arbitro aveva comunicato che la partita si sarebbe prolungata per altri settantacinque secondi. L’ultima azione dell’incontro, partita da un calcio di punizione dal portiere della Fiorentina e proseguita con un passaggio dello spagnolo Borja “il Sindaco” Valero Iglesias, un lancio lungo dell’uruguaiano José Martin “el Pelado” Cáceres Silva, una “spizzata” di testa di Kouamé, probabilmente non esente da una scorrettezza ai danni Goldaniga np., e uno smistamento a sinistra prima dell’argentino Germán Alejo “la Liebre” Pezzella e poi di Bonaventura, fu un campionario di errori da parte dei giocatori del Genoa, che sarebbero costati la rete, segnata da Milenković allo scoccare del settantacinquesimo secondo di “extra-time”, in assenza della quale la compagine rossoblù avrebbe rivinto nel capoluogo della regione Toscana dopo quarantatré anni, otto mesi e dieci giorni: non vennero “presidiate” le fasce, su una delle quali era probabilissimo che sarebbe stato indirizzato il pallone per farlo crossare nel “cuore” dell’area di rigore; sul traversone da sinistra di Biraghi, Luca Pellegrini, invece che colpire il pallone con la fronte, mettendolo sul fondo, ebbe la sventurata idea di “spizzarlo” con la nuca con l’unico risultato di servirlo al francese Valentin Eysseric, la cui potente conclusione di destro avrebbe mandato il pallone sotto la traversa, se il pallone non fosse stato respinto in qualche modo verso destra da Paleari a mani aperte; nel successivo “flipper” nell’area di porta mancò la necessaria “densità” di giocatori che schermassero i “tap-in” dei viola, tanto che l’autore della rete ebbe modo di stoppare di petto il pallone da lui indirizzato di sinistro una prima volta in porta e respinto con il destro da Pellegrini, e di scaraventarlo con una “demi-volée” di destro sotto la traversa (curiosamente come in una sorta nemesi della rete di Mario “il Gento di Lodi” Maraschi III in rovesciata che aveva tolto in extremis la vittoria al Genoa nel derby di domenica 17 marzo 1974, la partita si concludeva allo stesso modo di quella decisa dall’attaccante della Fiorentina, con cui aveva vinto lo Scudetto 1968/1969, dal 1967 al 1970 e della Sampdoria dal 1973 al 1976, che, deceduto quattro giorni prima, era stato ricordato con un minuto di raccoglimento e il lutto al braccio dei giocatori viola).
Firenze, Stadio “Artemio Franchi”, lunedì 7 dicembre 2020, ore 20,45
Fiorentina-Genoa 1-1 [X giornata del Campionato di Serie A 2020/2021]
Spettatori: cento circa.
Arbitro: Doveri [Roma]; Arbitro VAR: Banti [Livorno]
Marcatori: nel 2° tempo Pjaca (G) al 43′, Milenković (F) al 52′
Fiorentina (4-3-3): 69 Drągowski; 22 M. Caceres, 4 Milenković, 20 Ge. Pezzella, 3 Biraghi; 34 Amrabat, 78 Pulgar (dal 47′ del 2° T.: 11 Kouamé), 10 Castrovilli (dal 41′ del 1° T.: 5 Bonaventura); 77 Callejón (dal 33′ del 2° T.: 92  Eysseric), 9 Vlahović (dal 33′ del 2° T.: 25 Cutrone), 7 Ribéry (dal 33′ del 2° T.: 6 Borja Valero). Allenatore: Prandelli.
Genoa (3-5-2): 22 Marchetti (dal 20′ del 2° T.: 32 A. A. Paleari), 13 Bani, 2 C. Zapata (dal 37′ del 1° T.: 18 Ghiglione), 55 A. Masiello; 5 Goldaniga np., 27 Sturaro, 21 Radovanović (dal 35′ del 2° T.: 11 Behrami), 8 Lerager, 88 Lu. Pellegrini; 9 Scamacca (dal 35′ del 2° T.: 23 Destro jr.), 61 Shomurodov (dal 20′ del 2° T.: 37 Pjaca). Allenatore: Maran.
Note: osservato un minuto di raccoglimento per Maraschi III, morto giovedì 10 dicembre 2020 all’età di 81 anni, ex giocatore della Fiorentina dal 1967 al 1970 e con essa vincitore del Campionato 1968/1969 (i giocatori viola portano il lutto al braccio); annullata, dopo segnalazione del VAR e consultazione del monitor da parte dell’arbitro, una rete di Bonaventura (F) al 25′ del 2° T. per un suo precedente fallo ai danni di Lerager (G)
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