Nappi: «È un controsenso chiudere gli stadi e poi tenere locali o metropolitane aperte»

L'ex attaccante del Genoa: «Ho l’impressione che chi deve prendere le decisioni non abbia le idee ben chiare sul come risolvere questa situazione»

Nappi

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«È un controsenso chiudere gli stadi e poi tenere locali o metropolitane aperte, ho l’impressione che chi deve prendere le decisioni non abbia le idee ben chiare sul come risolvere questa situazione». Marco Nappi, ex attaccante del Genoa, è intervenuto durante “Stadio Aperto” su TMW Radio esprimendosi riguardo l’emergenza Coronavirus: in particolare ha svolto un parallelo tra l’emergenza in Italia e la situazione in Cina.

ALLARMISMO IN ITALIA – «Penso che la preoccupazione deriva dal fatto che non riusciamo a gestire la situazione al meglio come lo fanno la in Cina. I cinesi sanno gestire questa emergenza mentre noi ancora non siamo in grado di fare altrettanto. Si parla tanto in negativo della Cina, io è da un anno e mezzo che sono li e ho visto in che modo si organizzano davvero le cose per bene, non solo in relazione a questo virus».

SITUAZIONE IN CINA – «Mi tengo in contatto con i ragazzi che stanno al mio centro federale e sta migliorando la situazione. Il 30% delle persone sta tornando a lavorare, molte attività ancora sono chiuse però dove siamo noi, ovvero a 300 km da Pechino, non ci sono stati tanti contagi e l’allarmismo che c’era 15 giorni fa sta scemando. Adesso sarà difficile rientrare in Cina, corriamo il rischio di essere messi noi in quarantena al momento del ritorno».

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