Musso su Qatar ’22: «Troppi operai morti e diritti civili negati, pensano che il denaro acquisti tutto»

«Dieci anni fa i qatarioti davano la sensazione di comprare anche talento, fantasia, estro»

Qatar Mondiale Musso
Il logo dei Mondiali 2022 (Tratto da Wikipedia)

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Marcello Musso, dirigente del settore giovanile del Genoa, ha scritto sui propri canali social un pensiero riguardo l’imminente Coppa del Mondo in Qatar, a partire da un’esperienza vissuta in prima persona con la delegazione rossoblù: «Domani incominciano i Mondiali… Esattamente dieci anni fa, con due leve nostre ed altre squadre europee tra le quali Juventus ed Everton, siamo stati ospitati all’Aspire Accademy di Doha, di proprietà dello Stato Qatarino, dove era iniziata la marcia di avvicinamento al 2022 e, suon di milioni di dollari, incominciavano la formazione dei tecnici e dei ragazzi confrontandosi con chi da anni otteneva successi con i propri settori giovanili. Due settimane dopo di noi, addirittura nello stesso posto, ha fatto cinque giorni di ritiro invernale il Real Madrid».

Genoa Qatar
Una leva del settore giovanile del Genoa a Doha, nel 2012 (foto di Marcello Musso)

«A parte la bellezza delle strutture e lo sfarzo de “The Torch”, grattacelo albergo di lusso a 5 stelle a forma di torcia all’interno dell’Accademia dove eravamo ospiti, la sensazione era quella che con i soldi pensavano di comprare anche talento, fantasia, estro… Con qualche idea forse ci sono riusciti ma leggendo della morte di tutti quegli operai, della negazione diritti civili nel paese e delle opinioni di alcuni loro ambasciatori, probabilmente ce l’hanno fatta con i vertici del calcio mondiale…» chiosa Musso.

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