MARONI: «DAL 1° GENNAIO PROSSIMO IN TRASFERTA SOLO CON LA TESSERA DEL TIFOSO»

Il ministro dell'Interno ha spiegato nella conferenza stampa di oggi al Viminale che sarà  obbligatoria per tutte le società  di serie A, B e Lega Pro


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Tutte le società di calcio nei prossimi mesi dovranno garantire ai supporter che ne faranno richiesta la cosiddetta “tessera del tifoso”, unico modo per poter andare a seguire i club in trasferta dal 2010. Lo ha detto oggi il ministro dell’Interno Roberto . «Tutte le società di serie A e B e della Lega Pro dovranno garantire obbligatoriamente il rilascio della tessera del tifoso», ha spiegato il ministro in una conferenza stampa, al termine di un incontro del Comitato per l’ordine e la sicurezza alla presenza del premier Silvio Berlusconi. «Entro il 31 dicembre in ciascun settore (degli stadi) dovranno essere previste corsie dedicate più veloci, una sorta di viacard, per chi la ha tessera dal tifoso. Chi ha l’abbonamento ma non la tessera dovrà sottostare a controlli molto rigorosi», ha sottolineato Maroni.

Inoltre, «dal primo gennio 2010 le società potranno vendere o cedere biglietti nei settori ospiti solo a chi ha la tessera del tifoso. Chi non ce l’ha non potrà seguire la squadra in trasferta». La tessera del tifoso, si legge sul sito dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del Viminale, è considerato uno strumento di fidelizzazione, già adottato all’estero, che punta a creare la categoria dei “tifosi ufficiali” e a migliorare la sicurezza negli stadi. La tessera deve essere rilasciata dalla società sportiva previo nulla della Questura competente, che dovrà comunicare eventuali impedimenti per l’emissione. Secondo l’Osservatorio, la tessera «garantisce l’aumento degli standard di sicurezza del pubblico», perché esclude dagli impianti i soggetti condannati per “reati da stadio”.

LA TESSERA DEL TIFOSO: COS’E’ E COME OTTENERLA

Il 27 maggio del 2008 l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive del Viminale presentò pubblicamente la “tessera del tifoso”, ovvero quello strumento che, secondo le parole del presidente Felice Ferlizzi, avrebbe consentito «ai titolari, salvo diversa specifica determinazione», l’esenzione da quelle che sarebbero poi potute essere «le eventuali restrizioni alla vendita dei biglietti». Il possessore della “tessera”, quindi, ormai dalla scorsa stagione calcistica, può seguire le trasferte della propria squadra anche se ciò dovesse essere vietato. «Una sorta di tesserino di buona condotta – lo definì all’epoca l’Osservatorio – anche se poi il giudice sportivo squalifica una curva, o determina di far giocare una partita a porte chiuse, quella tessera non servirà a nulla». L’Osservatorio stabilì sempre nel maggio del 2008 che dopo una prima fase di sperimentazione legata ad alcuni club di Serie A, tra i quali Fiorentina, Udinese, Lazio, Roma e Milan, dalla stagione 2009-10, che scatterà il prossimo weekend, ci sarà il via ufficiale che coinvolgerà tutte le società di A e B. Per ottenere questa “tessera”, ogni tifoso potrà presentare una richiesta al club di cui è sostenitore, che la potrà consegnare dopo aver avuto il nulla osta dalle relative questure, che arriverà solo se il possessore non ha precedenti per fatti violenti. In caso contrario, invece, la “tessera” non verrà rilasciata e, quindi, il tifoso non potrà usufruire dei vantaggi connessi all’uso della stessa. Nel caso, poi, che un tifoso venga coinvolto in incidenti, la “tessera” verrà bloccata automaticamente. A rischiare, però, sono soprattutto le società: chi non dovesse controllare adeguatamente, infatti, l’esistenza di precedenti e la distribuzione delle tessere, potrebbero addirittura essere escluse dal progetto. Presentata come una sorta di carta di identità, la “tessera” ha più l’aspetto di un bancomat e permetterà, tra le altre cose, di accedere allo stadio attraverso corsie preferenziali ai tornelli. Uno strumento di “fidelizzazione” che in poche parole permette alla Questura di attuare verifiche attraverso una procedura standard diramata a livello nazionale con apposita direttiva ministeriale.

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