Marino: “Colpito da Jankovic e Kucka”

L’attesa sta per finire e il nuovo Genoa targato Pasquale Marino esordirà nell’ostica trasferta contro il Cagliari dell’ex Davide Ballardini. Nella tradizionale conferenza stampa della vigilia, Marino manifesta la positività che lo ha accolto in questo suo primo periodo rossoblù: “C’è tanto entusiasmo, abbiamo avuto una grande accoglienza dai tifosi. Per questo vogliamo partire con […]


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L’attesa sta per finire e il nuovo Genoa targato Pasquale Marino esordirà nell’ostica trasferta contro il Cagliari dell’ex Davide Ballardini. Nella tradizionale conferenza stampa della vigilia, Marino manifesta la positività che lo ha accolto in questo suo primo periodo rossoblù: “C’è tanto entusiasmo, abbiamo avuto una grande accoglienza dai tifosi. Per questo vogliamo partire con il piede giusto con una grande prestazione”. L’attenzione si sposta successivamente sul gruppo a disposizione di Marino, rimasto colpito da alcune individualità finora in ombra come Jankovic e Kucka: “Ci servono  tempo e molto lavoro per trovare l’equilibrio giusto da adottare in partita. Devo dire che sono rimasto molto impressionato da due giocatori come Kucka e Jankovic che, nonostante le poche presenze campo, si sono distinti per disponibilità ed intensità. Giocando poco nella prima parte di stagione – continua il tecnico rossoblù –  non avevo avuto modo di potermi esprimere con precisione su di loro. Si stanno allenando bene e sono a tutti gli effetti disponibili per la squadra. Un giocatore come Kucka ha bisogno di lavorare e allenarsi con costanza, per far sì che le sue caratteristiche principali, come quantità, corsa e fisicità, non vengano meno.” Una rosa con molti elementi quella del Grifone, ma che Marino vuole recuperare al pieno delle loro possibilità: il discorso vale anche per Zè Eduardo. “Zè Love è stato per molto tempo lontano dal campo di gioco e, nonostante le presenze marcate nel mese di dicembre, ha ancora tanto bisogno di recuperare la sua forma e di entrare in ritmo partita”, sostiene l’allenatore siciliano, per poi precisare: “Il caso di Jankovic è diverso perché è stato più tempo a disposizione e che già da adesso può contribuire alla causa: Zè Eduardo è un giocatore importante che va riportato in condizione per il bene della squadra”. Il discorso vira successivamente su un altro elemento recuperato in questa pausa natalizia, Luca Antonelli: “Luca è a buon punto, non ha saltato nessun allenamento ed è ormai vicino alla miglior condizione fisica”. Sulla collocazione tattica del mancino rossoblù, Marino ha spiegato: “Per come giochiamo, il suo ruolo ideale è il terzino sinistro: lo stesso ruolo con cui aveva fatto bene con me a Parma e che gli aveva aperto le porte della Nazionale”. Si parla di giocatori recuperati, ma le pesanti assenze di Kaladze, Veloso e Palacio non semplificano di certo l’esordio di Marino sulla panchina del Grifone: “E’ vero, contiamo assenze illustri, ma allo stesso tempo, vedendo un gruppo così convinto, sono sicuro che chi scenderà in campo farà di tutto per non far pesare le altre assenze: ho notato un grande impegno, sacrificio per il lavoro e molta applicazione e per questo, sono fiducioso”. Anche il Cagliari di Ballardini dovrà fare i conti con diverse assenze, ma Marino non ne vuole sapere: “Guardiamo in casa nostra. Oltre alle possibile assenze dei sardi, quella di domani sarà una partita difficile perché loro vengono da un periodo non certo idilliaco e, proprio per questo, sarà un confronto interessante perché entrambi cercheremo di fare risultato. È una squadra che ha fatto molto bene in questi anni e quindi dobbiamo prepararci al meglio per affrontarla.” Una battuta, infine, sulla punta di diamante del Genoa e del mercato di gennaio, Alberto Gilardino: “Non c’è molto da studiare sulla posizione di Gilardino. Avendo a disposizione un giocatore con queste caratteristiche, dovremmo solamente impegnarci a sfruttarle andando a cercare con continuità la linea di fondo e rifornirlo con palloni sia dalle fasce che negli ultimi 16 metri”. L’attesa è finita: il nuovo Genoa sta per scendere in campo e la parola, pardon la palla, passa al campo.

Daniele Zanardi

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