Marchisio: «Nel calcio i principali mali della nostra società»

«Razzismo, discriminazioni e differenze di genere: è un fallimento culturale» spiega l'ex juventino

Marchisio
Claudio Marchisio (dalla sua pagina Twitter)

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Intervistato dal Corriere della Sera, Claudio Marchisio ha tracciato un quadro piuttosto preoccupante dello stato del calcio italiano: «É il simbolo del fallimento culturale della nostra società. I problemi del calcio sono gli stessi del mondo. In campo si ripercuotono tutti i mali della società. Il razzismo, le differenze di genere, le discriminazioni. È diventato una grande industria: è inevitabile che si perda la passione che si avvertiva nelle discussioni al bar. Mi hanno colpito le parole nette contro il razzismo scritte dall’americano McKennie: è giovanissimo, appena arrivato alla Juventus, ma ha subito fatto sentire la sua voce. Ben vengano questi esempi».

L’ex centrocampista della Juventus, oggi opinionista in Rai delle partite della Nazionale e autore del libro “Il mio terzo tempo” (Mondadori), torna sull’uso dei social network: «Credo nel loro valore. Vengono usati come strumento di odio ma sono utili anche per comunicare iniziative positive».

Sul velo di omertà attorno al tema dell’omosessualità nel calcio, Marchisio aggiunge: «Tra calciatori se ne parla ma c’è omertà, senza dubbio, sia per la reazione dell’opinione pubblica sia per la reazione all’interno dello spogliatoio. Uscire dagli schemi è difficile. Per fortuna c’è il calcio femminile: le donne sono più emancipate, possono aiutarci a spezzare un tabù».

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