Maran o D’Aversa, corsa a due per la panchina del Genoa

La scelta tecnica va in direzione del consolidamento della fase difensiva

Maran Cagliari

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Che sia D’Aversa o che sia Maran – come al momento appare più probabile – il prossimo allenatore del Genoa, la scelta avrà una sua logica dal punto di vista della conduzione tecnica. Posto che Nicola, come profusamente detto, meritava la conferma per l’attaccamento alla maglia e per il conseguimento dell’obiettivo inizialmente insperato, il Grifone deve ora affidare la panchina a un volto nuovo che, in qualche misura, rappresenti un capitolo tutto da scrivere. Un allenatore capace in primis di dare organizzazione alla fase difensiva e, di conseguenza, valorizzare al meglio la rosa ventura. I candidati, com’è noto, sono rimasti in due: o l’ex del Parma (dove D’Aversa era il braccio e Faggiano la mente), o l’ex del Cagliari.

Con il raduno alle porte il Genoa ha trovato inutile rincorrere oltremodo Italiano, stante l’irrisolvibilità del vincolo contrattuale in essere con lo Spezia fino all’anno prossimo. Il Grifo si presenterà, dunque, ai nastri di partenza della nuova stagione in Serie A con un nuovo allenatore, come ormai gli capita da quattro stagioni: in mezzo, come motivo d’incontestabile gravame gestionale, otto esoneri che hanno degradato la stabilità tecnica della squadra. Maran o D’Aversa dovranno riuscire in ciò che i predecessori, per inesperienza o per incontrollabili ingerenze, invece hanno fallito tenuto altresì conto che la corsa per la panchina del Genoa appare, con il dovuto rispetto, un po’ come il conclave: chi entra Papa, esce cardinale.

La fumata rossoblù dal comignolo di Villa Rostan dovrà essere celere perché di fatto la stagione inizierà mercoledì. Prima l’allenatore, poi il calciomercato in entrata. Chiunque arriverà dovrà imprimere la propria identità alla squadra e, carriere alla mano, Maran e D’Aversa sono due tecnici intelligenti poiché più volte hanno dimostrato di giocare rispettando le caratteristiche della rosa partendo, però, dall’imbastitura di una fase difensiva solida che, in ottemperanza della vecchia consuetudine calcistica, fa vincere le partite senza troppo appagare.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.