Nella conferenza stampa alla vigilia dell’amichevole con l’Olanda a Torino, il ct Roberto Mancini ha annunciato la presenza del portiere del Genoa Mattia Perin da titolare. “Perin tra i pali, Caldara e Romagnoli centrali, Zappacosta e Criscito esterni, Jorginho, Cristante e Bonaventura a centrocampo, Insigne, Belotti e Verdi in attacco”: ecco la formazione ufficiale. Per Perin, in procinto di passare alla Juventus, è l’occasione di mettersi in luce. Torna sull’esterno sinistro del Genoa Mimmo Criscito, autore di una gran prova contro l’Arabia Saudita.
Dunque cambia tutto, il ct, rispetto alla gara con la Francia; è l’ultimo test utile prima di cominciare a fare i conti con il futuro: “Domani – spiega – cambiamo quasi tutti. Giocheremo contro una squadra con più esperienza rispetto a noi, ma che come noi sta ricostruendo. Sono convinto che quello contro l’Olanda sarà un buon test per il futuro, la strada è ancora lunga e abbiamo bisogno di tempo, ma sono fiducioso”. Come l’Italia, anche l’Olanda, come l’Italia, non andrà al Mondiale di Russia ma cerca il riscatto: “Stiamo costruendo – sottolinea Mancini – qualcosa di nuovo, di diverso, con giocatori nuovi e giovani. Non credo che avremo problemi a fare gol perché abbiamo attaccanti forti, tecnici e, quando acquisteremo più sicurezza, anche la difesa migliorerà”. E aggiunge su Balotelli: “Mario – dice il ct – ha delle qualità, alcune le ha buttate, ma per sua fortuna è giovane e ha tempo per rifarsi”.
Seduto accanto a Mancini c’è proprio lui, Mario Balotelli. E’ il momento di fare un rapido salto nel passato prima di guardare al futuro e il giocatore ammette: “Senza Nazionale sono stato abbastanza male. Quando c’era Conte non stavo benissimo, quindi giusto non convocarmi; con Ventura non ne ho idea, avevamo parlato però le sue spiegazioni non le ho capite, stavo facendo anche bene. Ma lui era l’allenatore quindi lo rispetto. Non esistono squadre più grandi della Nazionale, quindi se sono qui vuol dire che sono pronto”.
Rispondendo ad una domanda, non nasconde che sarebbe felice di indossare la fascia di capitano: “Fare il capitano dell’Italia per me non cambierebbe più di tanto, io sono in questa nazionale per fare gol e si può benissimo essere un esempio senza fascia. Ma per gli altri potrebbe essere un bel segnale, soprattutto per gli immigrati africani che vivono in Italia”.