Malagò: “Giusto rinviare tutte le partite”

Il presidente del Coni: "Il calcio che io voglio è un calcio di valori, ideali e di rispetto non solo dell'atleta, ma dell'uomo. Astori è un patrimonio del mondo del calcio e un giocatore della Nazionale"

Malagò
Giovanni Malagò, Coni (da coni.it)

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Il mondo del calcio è ancora shockato dalla notizia della tragica e improvvisa morte del capitano della Fiorentina Davide Astori, trovato senza vita nella sua stanza d’albergo durante il ritiro per la sfida di Udine. Dopo la comunicazione ufficiale della società viola, il presidente del Coni Giovanni Malagò ha espresso il suo cordoglio durante la conferenza stampa. Ecco le sue parole:

 

“Il motivo di questa conferenza è perchè molti di voi mi hanno chiamato in queste ore chiedendo di poter intervenire e dare una testimonianza e non mi sembrava giusto favorire qualcuno rispetto a qualcun altro, per cui ho chiesto a Danilo Di Tommaso di organizzare nel minor tempo possibile questo incontro in modo da avere la possibilità di confrontarmi con tutto il mondo della comunicazione. Davide Astori è un patrimonio del mondo del calcio e un giocatore della Nazionale. Verso le 10 avevo un incontro di lavoro che avevo fissato e ha suonato il mio cellulare. Era Marco Brunelli della Lega. Gli ho detto: ‘Marco ti richiamo subito. Sto finendo una riunione importante’, ma lui rispose: ‘Presidente è molto urgente. Devo darle una notizia drammatica. Mi ha chiamato in questo istante la Fiorentina e mi hanno detto che è morto Astori. Sono andati in camera a bussare perchè non scendeva per la prima colazione e purtroppo ne hanno constatato il decesso’. Ovviamente sono rimasto senza parole. Mi ha pregato Brunelli di non esternare questa notizia perchè si stava aspettando che la Fiorentina si mettesse in contatto con la famiglia e in particolare con la moglie Francesca. Quindi abbiamo aspettato circa un’ora che questo avvenisse per rispetto anche alla stessa società. Era giusto che loro facessero il primo comunicato. Nel frattempo stavano per entrare in campo due squadre, il Genoa e il Cagliari e come è uscita la notizia il Cagliari, essendo una squadra alla quale Davide era molto legato, lo stesso allenatore, credo, ha avuto un forte contraccolpo emotivo-psicologico come molti suoi vecchi compagni di squadra, ha esternato l’impossibilità di entrare in campo. Mi sono messo subito in contatto con Giulini che mi ha ribadito questa situazione e ho contattato il presidente del Genoa Enrico Preziosi che ovviamente ha dato la sua piena disponibilità, ho parlato con il presidente degli arbitri Marcello Nicchi e con la Lega, quindi si è proceduto a sospendere e rinviare la partita Genoa-Cagliari. Nel frattempo mi arrivavano sul cellulare tutta una serie di contatti del nostro mondo: Presidenti di società, il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori Damiano Tommasi che mi rendevano partecipe che in altre squadre c’erano giocatori ed ex compagni di squadra, chi lo conosceva bene, chi compagni di Nazionale che manifestavano la medesima opinione. A questo punto ho capito che la partita potesse essere ancora più in discussione sotto il profilo del rinvio era la partita di stasera tra Milan e Inter. Per altro tra le società che manifestavano questo stesso sentimento c’erano i giocatori dell’Inter, in particolare Borja Valero e Vecino. Ho cercato allora il ministro degli interni Marco Minniti perchè volevo confrontarmi sul tema dell’ordine pubblico e ho parlato in quel frangente anche con il capo della polizia manifestando la mia ferma intenzione di rinviare l’intera giornata di Serie A. Loro erano assolutamente d’accordo, per cui ho reso partecipe alla Lega la decisione di rinviare tutte le partite e lo stesso Milan, con Marco Fassone ha dato la sua disponibilità a farlo e a condividere questo tipo di decisione. Chiaro che mi confrontavo costantemente con Roberto Fabbricini che mi rendeva a sua volta partecipe delle decisioni delle altre Leghe come quella di B che ha deciso di condividere lo stesso provvedimento. Credo che la decisione sia stata quella giusta, perchè il calcio che io voglio è un calcio di valori, ideali, condivisione di emozioni e di rispetto non solo dell’atleta, ma dell’uomo. Non ci sono poi tante situazioni dove si può dimostrare tutto questo e ribadisco che questa sia stata la decisione migliore. Ho avuto la possibilità di confrontarmi con più di un medico cercando di capire, però credo che nessun medico serio sulla faccia della Terra vi potrà mai dire che c’è un rimedio certo per ciò che riguarda una morte improvvisa. Questo è un dato di fatto. Ci sarà poi un’autopsia e si accerterà quelle che possono essere le situazioni che si sono create. Le mie personali condoglianze e di tutto il mondo dello sport sono molto profonde. Domani ci sarà una riunione già prevista in Lega con i presidenti e dirigenti delle varie società. Più che mai credo sia importante incontrarci anche perchè a sua volta, sempre a seguito di questa decisione, che tutti i presidenti hanno condiviso, ci sono delle ipotesi su come recuperare il turno di campionato”.

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