Ma che bello questo “carro armato” chiamato Genoa: entusiasma i tifosi

Avviso a "cornacchie" e "soloni": è il Grifone ad essere forte, non sono gli avversari ad essere deboli

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Missione contro-sorpasso, compiuta! Un eccellente Genoa torna al suo ruolo di seconda forza del campionato, grazie ad una prestazione preziosa.
Preziosa per tanti motivi. Naturalmente ci saranno le solite “cornacchie” che diranno: «Facile vincere con un avversario che non esiste». Bene, vi ricordate cosa scrivevano alla vigilia i “soloni” del calcio: «Il Cosenza è una squadra che arriva rivitalizzata dalla vittoria con la Reggina, squadra molto forte, con spirito giusto». E allora, mettiamoci d’accordo, questa simpatica formazione è caduta nella realtà non tanto per la sua pochezza, quanto per una netta superiorità genoana.


Il primo tempo è sembrato inizialmente difficile per il Grifone, ma in realtà i rossoblù giocavano come il gatto con il topo. E infatti ecco che è arrivato al 33’ il “gattaccio” Dragusin e ha annichilito il povero topino cosentino. Il resto è tutta una splendida prestazione, con un gioco attento, razionale, divertente.
E quando Puscas (che alla vigilia dicevano che avrebbe dovuto essere il protagonista) ha segnato quello splendido gol, lo stesso Gilardino, per la prima volta, si è scatenato e lo abbiamo visto ridere, ridere, ridere! Era il segno che finalmente l’unione di tutto il gruppo e l’intuizione “gilardinesca” della punta amica, rappresentava un primo obiettivo tecnico raggiunto.
Vale a dire, la volontà del tecnico di spingere sempre più in avanti la manovra così da dare spazi al bomber Puscas o ad altra punta. Il che è avvenuto soprattutto con Sturaro, pronto a darsi carico di questo nuovo modello tattico.
Anche il “fraseggio” è apparso piacevole, ed era straordinario vedere finalmente questo “carro armato” che è la squadra rossoblù avanzare nella ripresa alla ricerca di uno, due, tre, quattro gol: sono state cannonate di indicibile godimento per i quasi 25mila tifosi, scatenati ed entusiasti attorno ai loro idoli.
Ora leggeremo anche le pagelle, naturalmente i soliti “sei”, “sei e mezzo”, forse qualche “sette”. Bene, per noi non valgono i singoli voti, questa gara è stata vinta dalla squadra tutta insieme, unita, forte, con le motivazioni che il tecnico aveva annunciato alla vigilia: passione, sacrificio, umiltà, qualità, caratteristiche che i rossoblù hanno avuto “dentro” di loro per tutta la gara.
Il nostro voto è “nove” e, se permettete, un “dieci” lo diamo a uno straordinario “trottolino” che si chiama Albert (il cognome è difficile con tutte quelle doppie). Il vero uomo in più, il vero “valore aggiunto” attorno al quale si muove tutta la formazione: dribbling, accelerazioni improvvise, tiri, gol, come frustate. Insomma, un piacere.
Basta ora con i giudizi positivi, ampiamente meritati, e guai, a questo punto, a dormire però sugli allori. Arriva domenica la Ternana, poi si va a Brescia. Consigliamo al Gila di mettere un grosso cartello nello spogliatoio, con le tre parole: passione, umiltà e qualità.
Vittorio Sirianni

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