Lipani: «Non mi aspettavo di essere ceduto dal Genoa»

«Sassuolo è una grande opportunità per iniziare un nuovo percorso dove crescere molto come calciatore e come uomo»

Lipani Sassuolo
Luca Lipani (foto di US Sassuolo)

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Il volto da bravo ragazzo, senza nessun tatuaggio. Luca Lipani non ha dimenticato Genova e il Genoa: «L’esordio in Serie B è un’immagine di un ragazzino inconsapevole salito dalla Primavera fino al debutto. Bellissime emozioni. Tuttavia, non mi aspettavo di essere ceduto perché ero giovane, ma può capitare e ci può stare. Il peso della cifra investita dal Sassuolo (8 milioni di euro oltre a 3 di bonus, ndr) non è stata un peso particolare».

Per un ragazzo di famiglia genoana il trasferimento al club emiliano ha rappresentato un momento cruciale della carriera: «Mio papà era molto sereno perché sapeva che Sassuolo sarebbe stata una grande opportunità per iniziare un nuovo percorso dove crescere molto come calciatore e come uomo – spiega Lipani – abitando lontano da casa inizi a badare a te stesso. Il tifo di papà per il Genoa è distaccato dal mio lavoro».

Intervistato da SassuoloNews, l’ex rossoblù spiega la differenza tra mister Gilardino, con cui ha lavorato in Primavera e in prima squadra, e l’attuale mister Fabio Grosso: «Sono due persone diverse, ma hanno in comune la capacità di tenere alta la concetrazione con parole che ti entrano tanto nella testa perché ti trasmettono quello che hanno già vissuto e provato. Sanno trasmettere ciò che hanno vissuto».

Lipani, che in stagione ha giocato 12 volte segnando un gol al Cosenza, conclude sul paragone tra Genova, casa sua, e Modena: «Sicuramente la differenza principale è il mare, ma a Modena mi sono trovato bene: è una città tranquilla con un bel centro storico. Genova, però, la sceglierei cento volte rispetto a Modena».

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