Lettera a Beppe Nuti

I più sinceri auguri di compleanno al giornalista Maestro, memoria storica del calcio

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Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Stimato Beppe,

mi sono permesso di scrivere pubblicamente queste poche righe in occasione del tuo compleanno auspicando che esse non appaiano ridondanti o, peggio, fuori luogo. Non le ho scritte di getto, non amo farlo, perché ormai so che ciascuna parola nasconde un peso mutevole a seconda del contesto in cui essa è immersa, basta “soltanto” incastonare quelle giuste, da tuo buon insegnamento. Magari riuscendoci con lo scogliano «senno del prima» che, come ami ripetere quando azzecchi una previsione, marca la sostanziale differenza tra un buon giornalista e un quisque de populo, un concetto normale per chi, come te, proviene dallo sport agonistico e per inclinazione suole primeggiare sugli avversari.

La tua vasta competenza giornalistica pesca in un mare di entusiasmo e amore per tale mestiere che non si è prosciugato dopo quarantaquattro anni di carriera – vissuta con curiosità e gusto della sfida tra radio, tv e digitale – a tal punto che non finisce di sorprendermi quante formazioni storiche tu reciti a memoria. Sarti, Magnini, CervatoBacigalupo, Ballarin, Maroso… La tua passione per il calcio, per le discipline olimpioniche e sportive in generale va di pari passo a un’eleganza, non solo sartoriale, che cerco di assimilare e trasmettere nei miei scritti, nei miei interventi: da te ho appreso che si può fare opinione ferma e integerrima senza tuttavia perdere il tocco di classe e, non di meno, la signorilità.

Dalla nostra tribuna su Pianetagenoa1893.net, che hai voluto intitolare “Grifo D’Attacco” per ribadire la tempra del tessuto connettivo della maglia rossoblù, abbiamo commentato più di 230 partite del Genoa, sin dall’esordio avvenuto nell’ottobre 2016: da un lato, lo reputo un momento personalmente formativo e, dall’altro, un piccolo capolavoro di credibilità, onestà intellettuale e puntualità che nel corso dell’ultima settimana ha tagliato un traguardo tanto prestigioso quanto impensabile. Non credere che ciò rappresenti il suo triplice fischio: non è nemmeno l’intervallo e già siamo sopra 2-0.

Con imperitura riconoscenza, grazie Maestro.

Il tuo “ragazzo di bottega”.

Alessandro

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