Lazovic, scommessa vinta: con il sacrificio si è ripreso il Genoa

Il serbo è una certezza sulla fascia: Ballardini lo dirottò sulla sinistra per mancanza d'alternative a Criscito

Lazovic
Lazovic (Foto Genoa cfc Tanopress)

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Lazovic è un tema divisivo che va chiarito dopo tre anni d’incomprensioni. Non è un fenomeno, non è un inetto. Lazovic è semlicemente un giocatore medio che ciononostante avrebbe giocato titolare in tanti Genoa, nei tanti anni bui della storia rossoblù. Ansaldi a destra era un’altra cosa, lo stesso discorso vale per Laxalt a sinistra: il presente, però, si chiama Lazovic. Il serbo, nato nell’ex Jugoslavia nel 1990, ce la sta mettendo tutta nella fascia invertita rispetto al suo piede naturale: sacrificio, poche parole e tanta corsa. I limiti tecnici, poi, ci sono ma talvolta scivolano in secondo piano di fronte a un serio professionista.

Mai una lite, mai una dichiarazione fuori posto. Lazovic deve essere riconosciuto come uno dei riferimenti dello spogliatoio del Genoa. Da parecchie settimane sta tappando una enorme falla sulla corsia mancina del Grifone, svuotata in estate dopo le cessioni di Laxalt e Migliore. Nelle intenzioni di Ballardini il quinto di centrocampo era Criscito: la dirigenza, prima del ripensamento dell’allenatore romagnolo, doveva cautelarsi con un uomo in più nel reparto. Così Ballardini si è dovuto inventare Lazovic a sinistra. Gli ha chiesto sacrificio, ha ottenuto adattamento, quindi intelligenza tattica.

Non è un caso se Lazovic ha sempre giocato nelle tre convulse stagioni al Genoa. In campo con Gasperini, con Juric, con Mandorlini, con Ballardini e con Prandelli. Darko c’è sempre perché ogni allenatore si fida. Il livello atletico raggiunto dall’ex capitano della Stella Rossa è da rimarcare poiché non è mai stato così in forma da quando è al Genoa. Grandioso derby, maiuscola prestazione a Roma: il gol annullato per il millimetrico fuorigioco di Piatek grida vendetta. Deve aumentare la qualità delle partite al Ferraris perché subisce l’evidente mugugno ostile della maggioranza dei tifosi. Lazovic era una scommessa, oggi è una certezza. Sperando che non sia più un tema divisivo.

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