La voglia di Genoa nelle foto dei tifosi e degli ex giocatori

Da Spolli ad Antonini, da Nappi alla ceramica di Goldaniga: le immagini tra le nostre storie Instagram

Genoa
La squadra va a ringraziare la Nord (foto di Genoa CFC Tanopress)

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La voglia di ritornare alla normalità può essere sfogata in molti modi. Uno di questi coinvolge anche il Genoa, assiduamente presente nella quotidianità dei tifosi. Basta una foto, un click, e la mente abbandona temporaneamente le gravosità attuali. Uno scatto evasivo, quindi, ma anche retroattivo perché basta un oggetto rossoblù per spalancare le porte della memoria. Una maglia, una sciarpa o un berretto non più intonso dopo mille battaglie, una bandiera, una figurina o un poster autografato. Qualsiasi cosa pur di essere travolti dalle endorfine genoane, facendo finta che sia tutto come prima.

«É bello ritornar normalità» cantava il maestrone di Pavana. Anche per un solo istante. “Esserci sempre… comunque” è il tema del nostro recente contest, visibile tra le storie di Instagram di Pianetagenoa8913.net. Chi vi ha aderito è come se avesse gridato «presente» senza alzare la voce, una presa di posizione composta e garbata, in casa o sul poggiolo, in piena ottemperanza delle restrizioni cogenti. Non è protesta ma un modo civile per rimarcare il territorio, facendo sentire la propria personalità genoana.

Lo hanno fatto i tifosi rossoblù genovesi e liguri, ma anche i Grifoni di Asti, di Firenze, di Bergamo e di Bassano del Grappa, con una fantasia originale. Una cerata antipioggia, una dedica di Milito, un letto di maglie, un orologio, un corno portafortuna, collage di Polaroid, gagliardetti, adesivi, drappi, libri e persino una sottoscrizione datata 2006 alla costituenda Fondazione Genoa.

Il Grifo è un ricordo indelebile anche per gli ex calciatori. Dal borsone d’allenamento del Flaco Spolli, ai pantaloncini di Antonini, passando per la vecchia casacca di Nappi al quadro rossoblù appeso in casa Jankovic. Il Genoa, inoltre, è un cimelio di famiglia, come la piccola ceramica custodita da Edoardo Goldaniga, eredità di suo nonno Giacinto, compagno di squadra di Becattini. Passato, presente e, con ottimismo, futuro. Voglia di ritornare alla normalità.

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