La seconda nuova vita rossoblù di Gakpé

Dopo l'infortunio a Lazovic, l'attaccante togolese ha scalato in Austria le gerarchie nei pensieri del tecnico Juric

Gakpé (a destra) con Pavoletti in Genoa-Sudtirol (Foto Genoa Cfc)

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Nella vita tutti hanno diritto ad una seconda occasione, si sente dire in giro spesso sia nella quotidianità che nelle citazioni dei film. Un film, nuovo nella trama e nei protagonisti, sta coinvolgendo Serge Gakpé. L’esterno offensivo togolese, arrivato in rossoblu 12 mesi fa dal Nantes, doveva essere la freccia del tridente gasperiniano 2015/2016: l’inizio fu positivo, quasi sempre titolare in Serie A e gol alla seconda giornata nel 2-0 interno al Verona di Mandorlini. Qualche pausa, più di una panchina, ma alla fine Gakpé aveva fatto intravedere buone qualità sulla fascia come supporto a Pavoletti e Perotti: oltre al centro contro l’Hellas, fondamentali in termini di punti i sigilli personali con Chievo (vittoria) e Frosinone (pareggio) in 13 presenze. Un talismano.

Poi a gennaio il cambio: il Genoa annusa l’affare Suso dal Milan, e Gakpè viene prestato all’Atalanta. A Bergamo però le cose non girano mai bene, Reja non lo vede e gli “concede” solo 5 presenze in altrettanti mesi senza mai schierarlo titolare. Gakpé a giugno torna in patria per aiutare il suo Togo nei match di qualificazione per la Coppa d’Africa 2017 di cui è protagonista. A luglio si riunisce al Genoa ma sul futuro prossimo tanti dubbi: nel ritiro di Neustift, però, mister Juric lo studia e prova in campo. Contro il SudTirol gioca sia come trequartista in supporto di Pavoletti, che come esterno d’attacco classico sulla fascia destra non lasciando riferimenti: segna anche il gol del 3-0. Complice l’infortunio di Lazovic (altro elemento che Juric spera di rigenerare dopo una stagione negativa), Gakpé in Austria ha scalato le gerarchie nei pensieri del tecnico croato. Una seconda occasione all’orizzonte? Sempre che, come accaduto 6 mesi fa, non si ripresenti un certo Suso da Milano.

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