LA GAZZETTA DELLO SPORT- La lezione di Gasp:”Ecco il mio Genoa sempre all’assalto”

Gasperini ieri è andato a Milano alla Redazione della Gazzetta dello Sport per una lezione di tattica, primo di una serie di incontri organizzati dal quotidiano sportivo con i migliori allenatori. Il mister ha parlato soprattutto della sua difesa a tre. passione nata negli anni ’90:”Allenanavo le giovanili della Juve. Usavo il 4-3-3 ma in […]


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Gasperini ieri è andato a Milano alla Redazione della Gazzetta dello Sport per una lezione di tattica, primo di una serie di incontri organizzati dal quotidiano sportivo con i migliori allenatori. Il mister ha parlato soprattutto della sua difesa a tre. passione nata negli anni ’90:”Allenanavo le giovanili della Juve. Usavo il 4-3-3 ma in Italia il 90% era il 4-4-2 di Sacchi. L’Ajax era fantastico, giocava col 3-4-3 e i giocatori ballavano, tutti sulle punte, coordinatissimi. Dopo averli visti mi sono stufato di dire ad un terzino vai e all’altro resta per non sbilanciarci e sono passato alla tre”. Il mister ha parlato di come questo modulo viene applicato al suo Genoa:”Mi convince sempre quando giochiamo contro due punte. E’ questione di avvio dell’azione, perchè io voglio i difensori larghi. Prendiamo Udinese-Genoa, allargando Marchese e Roncaglia, Di Natale e Therau faticavano a rubarci palla. Non gioco mai con tre centrali puri, almeno uno dei due laterali è un ex terzino, Antonini o Marchese, sono migliori nella impostazione del gioco, hanno l’anticipo, sono più bravi nelle uscite”, soffermandosi poi sull’importanza dell’anticipo:”La mia idea di difesa è accorciare, aggredire. Posso difendere a tre, a quattro, anche in nove. Contano l’anticipo, che non si fa più, e il contrasto. Se riesci la gente va in delirio, se non riesce sono fischi. Io dico andiamo a prenderli alti, mando tutti a pressare, così ogni giocatore deve muoversi in conseguenza del compagno”. Infine il mister è tornato sulla partita vinta contro la Juve:”La Juve ci ha messo lì poi ha mollato un attimo e ha preso goal al ’94. Ha segnato Antonini, che ci faceva lì non lo so. Ma c’è una logica, eravamo al ’94. potevano difendere un risultato d’oro e invece riguardate l’azione, abbiamo giocatori che pressano nella loro area correndo in avanti”. 

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