Si potrebbe scherzare anche un po’ dopo questa piacevole recita del Genoa che lo ha portato al decimo posto a 26 punti insieme a Torino e Udinese.
E dire che forse Vieira non avrebbe più bisogno di attaccanti, visto che ormai fa tutto il reparto difensivo: cioè difende, oltre a segnare e far vince le partite. Difende, attacca, segna di testa, non subisce gol e così si va avanti in classifica.
Davvero potrebbe essere Sigmund Freud il vero “mental-coach” del Grifone: ma scherzi a parte veramente che cosa si può chiedere di più a questa squadra, di cui si conoscono le qualità e anche soprattutto i limiti? Limiti che, comunque, le permettono di arrivare a posizioni di classifica inaspettate.
Indubbiamente Vieira si sta rivelando il tecnico giusto per i rossoblù, perché qualsiasi sua scelta sta portando la squadra a dei buoni livelli.
Pensate alcune cose: sapete rispondere, ad esempio, su qual è il ruolo di Thorsby? Eppure il “biondaccio” risulta essere quasi sempre uno dei migliori in campo. E i cosiddetti tanto vituperati cambi di Vieira, come pensate di giudicarli? Sono sempre tutti giusti. Proprio con il Monza ha gettato in campo quasi tutta la modesta panchina che aveva (da Cornet, a Vitinha, a Ekuban ad Ekhator) tutti in una volta e la vittoria è arrivata puntuale.
E finalmente si chiuderà con lunedì prossimo, ultimo giorno di calciomercato, anche la “telenovela” Balotelli: quasi certamente sarà ceduto a un altro club in altre parti del globo, visto che ormai la tesi “uomo che non è da squadra” ha vinto la partita.
In tribuna c’era anche il nuovo presidente rossoblù Dan Sucu: non aveva il berretto nero, ma quello rossoblù e questo è stato considerato un fatto molto significativo. Lo stesso avrà capito che ormai a questa squadra, già così “squadra”, manca ancora qualcosa perché tutte le “diavolerie” tattiche del Mister, prima o poi non basteranno più.
Ci vorrà qualcosa di concreto, di qualitativamente interessante. Sucu, uomo dabbene e a quanto pare molto positivo in affari, sa benissimo che se il prodotto comincia a piacere bisogna sempre migliorarlo: il che lo farà salire di prezzo, ottenendo anche vantaggi economici.
La partita di ieri sera col Monza ha avuto un percorso abbastanza strano: il primo tempo un po’ arruffato, con il Genoa che si vedeva volesse subito chiudere la partita, ma non riusciva, tant’è vero che si è permesso il lusso di sbagliare un rigore con Pinamonti. Sarebbe stato fuori logica che un Genoa che regala un penalty non avrebbe dovuto vincere e così è stato. Il secondo tempo ha visto la squadra volta a volere a tutti i costi i tre punti, dominando in campo, giocando con tutto quello che aveva sia in corpo, sia nelle gambe, sia nel cuore, sia nella testa.
La violenza con cui prima De Winter e poi Vasquez hanno catapultato la palla in rete, dimostrava quanto era la voglia e l’orgoglio di portare a casa la vittoria.
Ora il calendario propone, nelle prossime otto partite, quattro in casa (e tutte con avversarie nella zona pericolosa della classifica, ad eccezione dell’Udinese) e quattro fuori casa. Con il momento raggiunto di serenità e di tranquillità, senza particolari ansie e timori, si potrà avere dalla squadra anche qualche inaspettata sorpresa: ovviamente in senso positivo.
Un ultimo curioso dato statistico: con lo stesso numero di partite (10), Viera ha fatto molti più punti (16 contro 13) del suo amico Thiago Motta. Non è una bella soddisfazione?
Vittorio Sirianni
La difesa, punto di forza del Genoa: segna e non fa segnare
Contro il Monza i gol di De Winter e Vasquez: il reparto arretrato è stato impeccabile