A chi giova l’operazione di trasferimento di Gudmundsson dal Genoa alla Fiorentina? Secondo me a nessuna delle due: ecco i motivi.
MODALITÁ E PREZZO INCONGRUI – Per avere il giocatore viola avrebbero offerto alla dirigenza rossoblù un prestito annuale pagato 5 milioni più un obbligo di riscatto a fine stagione di 20 milioni, subordinato però ad alcune condizioni. L’amministratore delegato Blazquez ha spiegato che era stata rifiutata in gennaio un’offerta da 30 milioni per il suo giocatore di alto livello tecnico: perché adesso vorrebbe accettare cinque milioni in meno? E soprattutto, perché non c’è un rilancio del Genoa per ribadire che sotto i 30 milioni non si scende? Misteri del mercato estivo. La dirigenza del Grifone avrebbe comunque affermato che vorrebbe ricevere almeno 5 milioni per il trasferimento temporaneo: sembra comunque una cifra ancora bassa, visto che il club, nonostante il cospicuo ed encomiabile taglio dei costi, ha bisogno di risorse per spese importanti, come il pagamento delle rate per l’accordo col fisco e quello degli interessi ai sottoscrittori del bond per il centro sportivo. Dunque, la cifra dovrebbe essere portata almeno attorno alla metà dei 25 milioni complessivi che dovrebbero spendere i viola per l’operazione, considerata anche la caratura tecnica di Gud. Forse, se la Fiorentina se vendesse Nico Gonzalez in tempi brevi le cifre per l’islandese potrebbero lievitare.
PROCEDIMENTO PENALE – C’è da presumere che tra le condizioni apposte dalla Fiorentina per il riscatto del folletto islandese ci sia probabilmente anche l’esito del procedimento penale per molestie sessuali in cui è coinvolto. Gud è stato assolto in primo grado, ma nel prossimo autunno dovrebbe tenersi il processo di appello: ci si augura che sia confermata la sentenza a lui favorevole in primo grado, ma in caso contrario potrebbe scattare il procedimento disciplinare sportivo. La Fiorentina (l’Inter oppure altri club interessati) potrebbe dunque rischiare di avere un tesserato in meno nel corso della stagione e il Genoa potrebbe non ricevere la parte restante derivante dal riscatto.
GENOA IN DIFFICOLTÁ SUL MERCATO – E’ l’elemento di maggior preoccupazione per molti tifosi che sarebbero molto delusi per la cessione. In caso di partenza di Gudmundsson, Gilardino perderebbe l’elemento di spicco e di imprevedibilità del suo gioco. Ad appena 28 giorni dalla chiusura del mercato il ds Ottolini e tutti gli uomini di mercato dovranno trovare un sostituto adeguato: un compito decisamente non facile, considerato anche che il nuovo giocatore non ha nelle gambe la preparazione di luglio. Sarebbe stato diverso se l’operazione di cessione fosse stata conclusa poco prima della partenza per Moena.
IN CONCLUSIONE – Dopo le recenti voci sull’interessamento dello Stoccarda, che ha conquistato il secondo posto in Bundesliga e l’accesso alla Champions League, e quelle di giugno riguardanti presunti club della Premier League, non si sono più riscontrati interessamenti verso Gudmundsson. Il giocatore ha espresso più volte il desiderio di voler giocare in Champions. I club esteri potrebbero forse acquisirlo subito a titolo definitivo, versando al Genoa la cifra di 30-35 milioni annunciata da tempo. Lo scenario fin qui prospettato potrebbe mutare nel giro di pochi giorni, visto che occorre che la regola prima nel calciomercato è “tutto è possibile”.
Per regalare un sorriso a chi legge, si potrebbe ricordare a chi vorrebbe Gudmundsson tre celebri proverbi dialettali: il primo è toscano “Senza lilleri ‘un si lallera”. A seguire due analoghi e celeberrimi detti genovesi: “Senza palanche nu se piggia ninte” e “No se pêu accattâ due palanche de pescio grosso”. Il senso è chiaro: non c’è bisogno di traduzione.
