Delle ultime cinque giornate, il Genoa ne giocherà tre in casa. Un doppio turno consecutivo tra le mura del Tempio rossblù, Chievo Verona e Inter. Saranno due battaglie d’altri tempi, saranno centottanta minuti che diranno molto sul destino del club più antico d’Italia. Il Crotone può ancora salvarsi (quota salvezza, 39) perché giocano con l’entusiasmo unito dalla consapevolezza della povertà dei propri mezzi; perché il Genoa dovrebbe smettere di lottare?
Ci vorrà il vecchio Grifo ma, soprattutto, ci vorranno i tifosi. Come sempre la Gradinata Nord spingerà la squadra dal fischio d’inizio al triplice fischio: sarebbe bello vedere uno stadio colorato di rossoblù, una fibrillazione genoana capace di stimolare i calciatori. «Non ce lo meritiamo, ma abbiamo bisogno dei nostri tifosi» sintetizzò alla perfezione Juric prima della Lazio. I problemi sono tanti e di diversa natura, è innegabile: iniziamo con il togliercene uno, la retrocessione.