Kucka: «Balotelli al Milan era fortissimo, è difficile per chiunque eguagliarlo»

L'ex Genoa ha ricordato anche aneddoti sul centravanti: «Una volta è caduto un centimetro di neve e lui ha detto che non sarebbe venuto agli allenamenti perché non poteva uscire dal garage»

Kucka (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

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«Mario è Mario. Un giocatore incredibile, ma è quello che è». In un’intervista al sito d’informazione sportiva Sports.sk, Juraj Kucka ha raccontato la sua esperienza al Milan insieme a Balotelli. Il centrocampista ha raccontato un aneddoto sull’attaccante: «Una volta è caduto un centimetro di neve e lui ha detto che non sarebbe venuto agli allenamenti perché non poteva uscire dal garage». Kucko ha ricordato anche le caratteristiche di Supermario: «Era fortissimo, è difficile per chiunque eguagliarlo».

Kucka, oggi allo Slovan Bratislava con cui giocherà in casa stasera contro il Milan in Champions League, ha raccontato anche la sua esperienza al Genoa: «Per due anni praticamente non potevo uscire di casa per via dei tifosi». E prosegue: «Cinquanta o sessanta di loro vennero nel nostro spogliatoio del centro di allenamento. Quando volevamo andare da qualche parte, lo facevamo muovendoci in sicurezza». Poi il giocatore slovacco racconta i suoi ricordi di Genoa-Siena del 22 aprile 2012: «Una volta ci hanno tolto le maglie. Dopo l’intervallo perdevamo in casa 0:4 o 0:3, al 60′ loro volevano scendere in campo. Hanno detto che dovevamo toglierci le maglie perché non le meritavamo. Non ho giocato per circa 40 minuti. Poi la situazione si è ribaltata, ha iniziato a migliorare e noi eravamo come dei, si poteva fare qualsiasi cosa».

Infine, ha ricordato di quando nel 2011 il suo cartellino fu diviso in comproprietà tra Genoa e Inter: «Appena mi comprò l’Inter, mi sono dimenticato di come si giocava a calcio. Non so quale fosse il problema ma non potevo farci niente. Ho giocato malissimo le prime partite e poi l’allenatore mi ha escluso, ma è stata colpa mia. Il Genoa poi riacquistò il 50% del mio cartellino ad un prezzo inferiore, quindi ci guadagnò comunque. Un affare tutto italiano».

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