Kouamé, prima punta o attaccante esterno alla Niang?

La punta del Toro è più potente, invece l'ivoriano rossoblù appare più agile, più guizzante. Ballardini dovrà lavorare bene su questo interprete

Kouamé Kouame Genoa
Kouame (Foto Genoa cfc Tanopress)

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Il salto in lungo di Kouamé, dalla Serie B alla Serie A, non è passato inosservato. Dal Cittadella (13 gol in 47 partite l’anno scorso) al Genoa, dalla provincia fino ad allenarsi assieme a campioni assoluti come Pandev e Criscito. Il ragazzo ivoriano ha del talento latente che Ballardini deve lentamente estrarre durante l’attuale stagione. Del resto se è stato confermato al posto di Galabinov e, temporaneamente, di Asencio qualcosa deve pur avere.

Kouamé è un attaccante interessante che l’Inter perse nel 2015, un anno denso di tribolazioni di bilancio. A Prato ha convinto il Cittadella, con le prestazioni nel club veneto ha convinto il Genoa. Kouamé può giocare in Serie A, ma in che zona del’attacco? Ballardini lo ha “vede” al fianco di Piatek nel tridente asimmetrico con Pandev. Un ibrido tra l’ala e la seconda punta. Molti operatori di mercato sono convinti che gravitare attorno al bomber polacco sia la migliore sorte per Kouamé. Eppure le caratteristiche fisiche ricordano quelle di M’baye Niang. Con Gasperini il senegalese raggiunse l’apogeo in carriera giocando all’ala: in rossoblù raggiunse un rendimento record, con cinque gol in quattordini partite.

Kouamé può emularlo partecipando all’azione partendo da lontano. Ha le gambe lunghe, lo spirito di sacrificio e il dinamismo giusti per riuscire. Kouamé farebbe ancor più male se attaccasse l’area di rigore in corsa, anziché stazionarvi stabilmente. Il tutto a prescindere dalle situazioni di gioco e dall’avversario. Niang è più potente, però, e una muscolatura più sviluppata gli consente di resistere di più alla fisicità di chi difende (che in Italia non è mai poca). Dalla sua Kouamé è meno travolgente ma appare più agile, più guizzante tra le linee: più gazzella, insomma. Ballardini dovrà lavorare bene su questo interprete, che tra l’altro sta imparando anche a “correre all’indietro” durante la fase di non possesso. Sicuri che potrà fare un altro salto in lungo.

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