ATTACCO – Sei per due posti, caratteristiche diverse e gerarchie livellate dal comune stop imposto dalla pandemia da nuovo coronavirus. Il punto fermo è Goran Pandev, il 36enne macedone autore di una seconda giovinezza: 7 reti sue in Serie A non si vedevano dal 2013/14 col Napoli o dalla parentesi turca al Galatasaray l’anno successivo. Nel 2008 furono il doppio (14) ma la centralità di Pandev nel progetto odierno è arcinota. Nell’attesa di individuarne un sostituto, data la sua intenzione di ritirarsi a fine anno, Nicola può goderselo ancora: 10 punti in questa stagione dipendono solo ed esclusivamente da lui. Finora il suo partner preferito è stato Antonio Sanabria, che in 8 delle 9 gare della gestione Nicola è partito dal 1′. Tre reti (tante quante l’anno scorso) e due assists da gennaio, dopo un inizio stagione in panchina a favore di Pinamonti, restituiscono l’immagine di un attaccante ritrovato. L’ex Betis sarà decisivo. Sempre che Iago Falqué non ritorni l’uomo da 13 reti e 5 assists nella dorata stagione 2014/15 di cui fu protagonista assieme a Perotti. Allora vestiva il 24, oggi il 10, tante quante le giornate che mancano alla conclusione della controversa e frammentata Serie A 2019/20. Abbastanza per incidere, partendo dai 32′ contro la Lazio. Per Andrea Pinamonti, influenzato contro la Lazio, 4 reti equamente distribuite tra campionato e Coppa Italia, complessivamente una stagione deludente e 18 milioni spesi per il riscatto obbligatorio. Al pari dei 12 spesi per un altro attaccante finora poco ispirato, Andrea Favilli ai cui 5 milioni di prestito sono stati sommati 7 del riscatto. In tutto, 200′ ma zero reti in due anni di Serie A. E a gennaio è pure arrivato Mattia Destro dal Bologna.
