IL PAGELLONE: Thiago Motta e Palladino stratosferici, Sculli e Biava da nazionale

Il brasiliano segna due gol e domina a centrocampo, l'attaccante napoletano si porta a spasso la difesa bianconera e assesta il colpo decisivo


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GENOA

RUBINHO 6: perde l’imbattibilità che durava da tre partite e mezza ma non ha colpe; anzi, si conferma una sicurezza.

BIAVA 7: sorprende che un giocatore del suo spessore abbia trascorso tanti anni nell’ombra. Meriterebbe la nazionale.

FERRARI 7: orchestra la difesa da vero leader. Entra pulito sul pallone nell’occasione del rigore assegnato alla Juve.

BOCCHETTI 6,5: gioca ad alti livelli, ma cade in qualche ingenuità che sarebbe potuta costare cara.

MESTO 7: la sua partita dura solo quarantadue minuti, tempo più che sufficiente per propiziare il primo gol di Thiago Motta e dettare legge sulla fascia destra.

ROSSI 7: il gol partita è in buona parte suo: scatta sul filo del fuorigioco e serve a Palladino un pallone solo da spedire in rete.

JURIC 7: corre dal primo al novantaquattresimo con una lucidità da vero campione. Recupera palloni a vagonate e garantisce alla squadra l’equilibrio necessario.

THIAGO MOTTA 8,5: l’anima del Grifone. Colui che, quando ha il pallone tra i piedi, è capace di tutto. E come se non bastasse, segna anche due gol da bomber di razza.

CRISCITO 7: spinge meno del solito ma si dimostra puntuale ed efficace in chiusura. Cresce con il passare dei minuti.

SCULLI 8: il periodo di appannamento è solo un lontano ricordo. Adesso Beppe Sculli è uno dei giocatori chiave nel gran momento del Genoa. Gioca, a tutto campo, una delle migliori partite da quando veste il rossoblù.

SOKRATIS 6,5: entra con il piglio giusto in un momento piuttosto delicato.

JANKOVIC 6,5: a proprio agio nel ruolo di prima punta. Qualche spunto interessante nel primo tempo, cala alla distanza.

OLIVERA 7: il suggerimento per Rossi nell’azione del 3-2 è una perla di rara bellezza.

PALLADINO 8,5: se questo è il vero Palladino, non si può non essere ottimisti per il finale di stagione. Prestazione da stropicciarsi gli occhi.

JUVENTUS

BUFFON 6,5: incolpevole sui gol, riduce il passivo in occasione di una bella conclusione di Sculli.

ZEBINA 5: spaesato, costantemente in ritardo: partita da dimenticare.

GRYGERA 5,5: la bestia nera del Grifone esce con le orecchie basse. Mette lo zampino nel gol del 2-2 ma, in precedenza, rischia grosso commettendo un fallaccio su Criscito.

LEGROTTAGLIE 6: si salva col mestiere anche quando il Genoa sembra poter prendere definitivamente il sopravvento.

MARCHIONNI 5,5: impalpabile in attacco, incerto a ricoprire nell’azione che permette a Palladino di chiudere i conti.

CHIELLINI 6: sufficiente ma nulla di più. Anche uno dei difensori più forti del campionato paga dazio di fronte a questo Genoa.

MOLINARO 5: Sculli gli impartisce una lezione privata si come si debbano interpretare la fase attiva e quella passiva. Ha ancora troppe lacune.

NEDVED 5,5: nervoso, a tratti irritante, propizia il gol del provvisorio 2-2.

MARCHISIO 5: una gara in apnea. E se il centrocampo della Juve si dimostra un colabrodo, la colpa è anche un po’ sua.

POULSEN 5: non sa mai cosa debba fare. O forse, più semplicemente, i giocatori del Genoa non gli permettono di farlo.

CAMORANESI 5: il fallo da espulsione compromette una prestazione fino a quel momento in chiaroscuro.

DEL PIERO 6: si procura e trasforma il rigore, lavora bene qualche pallone, ma nulla più.

IAQUINTA 6,5: il giocatore più in forma della Juventus. Al di là del gol annullato nel primo tempo e di quello convalidato nella ripresa, tiene in apprensione la difesa rossoblù.

 

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