Il nuovo Genoa nasce sull’asse Bessa-Lazovic-Sanabria

Note positive sono giunte da Empoli, dove il Grifone ha vinto grazie all'ottima prestazione dei due esterni e del nuovo centravanti che ha soppiantato Piatek

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Quant’è bello questo calcio! E quanto è splendido questo calcio rossoblù! Conoscete lo slogan che sta spopolando, dopo la bella vittoria esterna ad Empoli? Eccolo: “Sanabria, il nuovo Piatek”. Niente male, no?

Dunque è passata la burrasca? Passata la feroce contestazione a Preziosi che vende tutto? Passata la rabbia dei tifosi che ad Empoli hanno applaudito i propri beniamini? Forse sì, ma certo questa vittoria ha dimostrato che forse le grandi manifestazioni emozionali, i grandi attacchi (anche ai fatti privati di un presidente) sarebbe meglio attenuarli. Non trionfalizzarli o, peggio ancora, strumentalizzarli.

Preziosi non vende tutto, anzi acquista e forse anche bene. Doveva, diciamo “doveva”, vendere Piatek e ha fatto benissimo. Anche perché se seguite i giornali di Milano vi renderete conto che i giudizi sul giocatore polacco sono di questo taglio: “E’ bravo, ma c’è tempo per giudicarlo, deve crescere e poi riuscirà a integrarsi con Cutrone?”. Dunque attenzione a sparare troppo sulla società rossoblù.

Da Empoli sono arrivati finalmente alcuni dati positivi: intanto Prandelli ha cominciato a capire tatticamente quale dovrà essere la struttura della squadra ed ha dimostrato, specie nel secondo tempo, di saper “leggere” una partita.

Secondo elemento: alcuni giocatori, come Bessa e Lazovic, stanno dimostrando il loro vero valore, annebbiato nei mesi scorsi con altri tecnici: oggi sono due pilastri ormai irremovibili.

Ma infine ha trovato Sanabria che, guarda caso, ha segnato (come Piatek, ricordate?) un bellissimo gol, concludendo meravigliosamente il “percorso calcistico” realizzato prima da Bessa e poi da Lazovic.

Insomma, tutte note positive, che permettono di tornare alla calma, al clima un po’ più sereno, anche perché l’altro nuovo acquisto Pezzella non è andato male davvero e adesso stanno arrivando Radovanovic e Lerager, altre pedine di centrocampo niente male.

Insomma, tutto sembra tornato alla normalità. Il che non vuol dire, naturalmente, che i problemi del Genoa siano risolti: assolutamente no. Ma che con questo clima più tranquillo si può ragionare e forse uscire da certe “secche”, magari avvicinandosi alla parte sinistra della classifica.

Certamente il compito di Prandelli non è terminato con questa vittoria, ma anzi è appena cominciato: domenica con il Sassuolo (molto in forma) si potrà vedere se il nuovo Genoa avrà davvero cambiato musica.

Il calendario è molto delicato: dopo il Sassuolo, il Grifo andrà a Bologna che, intanto, ha cambiato allenatore (Sinisa Mihajlovic) e vorrà ripartire per lidi migliori.

Kouamé, Lazovic, Sanabria: tre firme, tre gol in trasferta! Il calendario prevede tre trasferte (Bologna, Chievo e Parma) e tre in casa (Sassuolo, Lazio e Frosinone). Prandelli spera di costruire una bella “palazzina”: le fondamenta ci sono (leggi difesa) e pare che anche il “tetto” si stia assestando. Dunque i tifosi capiscano il momento.

Vittorio Sirianni

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