Il Grifone rialza la Coda: acquisto che è un segnale a tutta la Serie B

Dopo gli errori invernali, Spors equipaggia Blessin con un esperto attaccante prolifico

Coda Lecce Premio Pablito
Massimo Coda solleva la prima edizione del "Premio Pablito", dedicato alla memoria di Paolo Rossi, come capocannoniere della Serie B 2021-2022 (dalla sua pagina Instagram)

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Il Paròn Rocco professava che l’ossatura di una squadra non potesse prescindere da un portiere che pari e da un centravanti, un mona in senso affettuoso, che segni. Con l’imminente acquisto di Massimo Coda, il top di gamma per il livello tecnico della Serie B, sembra che il Genoa voglia dimostrare di aver capito, e di conseguenza correggere, il madornale errore commesso durante il mercato invernale che, unito agli strascichi del passato, ha contribuito alla retrocessione: la presunzione, il sofismo forzosamente applicato al calcio italiano e l’inflessibilità del piano originale verso le alternative una volta sfumato Piatek e divenuto impossibile Miranchuk. Il Grifone rialza la Coda e non soltanto come pedestre giochetto di parole: lo fa sullo stemma, con un Grifo brioso come la celebre quadriga, e tenta di farlo anche sul campo facendosi largo con un centravanti-ariete andato a segno ben 101 volte in 215 partite di B, peraltro vantando la migliore media realizzativa tra i marcatori cadetti in attività.

Coda è un colpo, un forte segnale dell’intenzione del Genoa di prendere in ostaggio la Serie B sebbene egli non sia un acquisto di prospettiva – a novembre compie 34 anni – come ogni calciatore arrivato a gennaio, ma più un rinforzo che asseconda e rinforza il motto «only one year», soltanto un anno, lanciato dal presidente Zangrillo appena dopo Napoli. Con tale mossa il gm Spors ha equipaggiato Blessin con un attaccante esperto, maturo e con il gol nel sangue e pertanto il tecnico svevo non ha più attenuanti: dovrà mettere Coda nelle migliori condizioni per fare ciò che gli riesce meglio tenendo conto che la storia del Genoa è ricca di grandi goleador anche in B. Senza andare eccessivamente a ritroso nel tempo, prima di Stellone-Milito, strabiliante coppia da 39 gol nel 2005, il Grifone conobbe la vena prolifica di Mino Francioso che nel 2000 vinse il titolo di capocannoniere con 24 gol prima di assestarsi sulle quote inferiori di 12 (assieme ai 12 di Carparelli) e di 13 (al pari di Igor Zaniolo, allora al Cosenza, e gli 11 di Carpa-gol) registrate nel biennio successivo.

E proprio il bottino di 103 gol complessivamente realizzati in Serie B da Francioso è il primo obiettivo personale che Coda, fermo a due lunghezze, può superare a breve nonostante sia quasi impossibilitato a raggiungere le 135 marcature del primatista Schwoch. Un piccolo traguardo volante nella lunga corsa alla promozione in Serie A. Finalizzatore ma anche valorizzatore di Yeboah nell’eventuale 4-3-1-2, Coda è chiamato a un lavoro che coinvolge anche la crescita del calciatore più oneroso tra gli investimenti vidimati da 777 Partners che ha denunciato dei limiti tecnico-tattici piuttosto evidenti durante la disperata rincorsa alla salvezza: acerbo nei movimenti in area, costantemente spalle alla porta e di conseguenza nessun gol all’attivo ma solamente due propiziati, contro Cagliari e Juventus. Coda sarà un buon mentore oltreché quel mona, beninteso in senso affettuoso, vincitore delle ultime due classifiche marcatori di B – l’ultima con tanto di consegna della prima edizione del neo istituito “Premio Pablito” – imprescindibile nell’ossatura di squadra professata dal Paròn.

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