Si chiama gol “olimpico” perché lo segnò un argentino dell’Huracan il 2 ottobre 1924, il funambolico Cesáreo Onzari, all’Uruguay, la Nazionale che vinse la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Parigi quattro mesi prima. Il primo a segnarlo, però, fu un calciatore dell’Everton, tale Sam Chedgzoy, ma nel periodo di vigenza del divieto Fifa di segnare con una battuta diretta dalla bandierina. Quasi cent’anni dopo a riuscirci è Giada Abate, capitana del Genoa femminile, contro il Torino: colpo fatato da corner e portiere battuto. Parabola splendida di Abate, addolcita dal vento.
Il Genoa femminile, terzo in classifica dopo il 4-2 alle granata a sette giornate dal termine, è un esempio virtuoso in un calcio che continua a guardare alle stelle (e ai milioni) dimenticandosi dei settori giovanili. Le Grifoncine, la squadra più giovane del torneo, hanno raccolto un bellissimo attestato di stima dall’allenatore del Torino: «Giocate il miglior calcio della Serie C».
Video tratto dalla pagina Instagram @1893genoacfc