Il Genoa ha trovato un nuovo equilibrio nella propria quotidianità

Per raggiungere la salvezza Maran deve costruire un gruppo coordinato, affiatato e coeso

Genoa Goldaniga
Il gruppo celebra un gol (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Godersi il momento, dopotutto, non è così spregevole. E non è affatto detto che equivalga ad arrivismo o vana esaltazione già dopo una giornata di campionato. L’avrà percepito Maran che dopo tre settimane di lavoro conduce il Genoa al trionfo sul Crotone, straccia l’amico Stroppa sul piano tattico e registra uno dei debutti più solari della storia recente del Grifone ma ciononostante la corrente mediatica tira verso altri lidi. Il solito calciomercato, ad esempio, che forte della liquidità gratuita dei propri contenuti sovrasta il calcio-giocato, precipitato in campo dei novanta minuti. Così il nodo attaccante spodesta dalla prima pagina genoana un protagonista come Mattia Destro e finisce per non tributargli il giusto merito dopo una partita a totale servizio della squadra, a prescindere dal gol ritrovato dopo sedici mesi.

Godersi il momento significa valorizzare ciò che si possiede e non rimuginare su ciò che (non si è certi) si potrà avere. Vuole dire, quindi, lucidare concetti che erano dimenticati da troppo tempo, come le giocate semplici ma efficaci del geometra Badelj o la partecipazione in zona offensiva dei terzini che perciò li libera dalla trincea difensiva solitamente costruita entro il proprio quarto di prato secondo buona tradizione italiana. Il nuovo Genoa sembra funzionare sebbene le valutazioni siano da trarre nel medio periodo o comunque dopo aver affrontato sul campo avversari di livello superiore. Una cosa, però, è parsa evidente: l’atteggiamento messo in mostra contro il Crotone è ideale perché il Grifo ha fatto pesare di essere più forte. E i calabresi lo hanno accusato fin dalle prime battute della gara.

Maran deve seguitare a lavorare con autorevolezza, senza condizionamenti che possono alterare l’equilibrio della quotidianità. E per raggiungere l’obiettivo stagionale – una salvezza decorosa – non può prescindere da uno spogliatoio coordinato nelle ambizioni, affiatato nei legami personali e coeso attorno al concetto di squadra. Ciò che è mancato l’anno scorso dopo un inizio forse più brillante del debutto di domenica, ciò che Nicola ha ricostruito in totale emergenza e ciò che lascia intravedere il nuovo corso. Godersi il momento, dopotutto, non è così spregevole.

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