Il Genoa è ancora frenato al Ferraris da una “fortezza” avversaria: arrivano due trasferte, andrà meglio?

Il Cagliari, come altre squadre, ha giocato in modo “catenacciaro”: lontano da casa il Grifone invece trova maggiori spazi per segnare, a Cosenza e Terni potrebbe andar meglio

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Un punto per il Genoa? Benissimo. Ci sono partite che non si riesce a vincere, nonostante il bel gioco, tante occasioni, quindi è importante accettare il pareggio col Cagliari.
Non si può, del resto, sempre vincere come avrebbero voluto giustamente i 26mila tifosi sugli spalti del Ferraris.
La squadra ha dimostrato di avere ancora quel difetto di non riuscire a finalizzare le tante occasioni che sono capitate. Ed è già molto, si dice, che queste occasioni vengano create: un bel giorno (speriamo presto) arriveranno anche i gol.
Il Genoa è stato, specie nel primo tempo, una formazione “propositiva” rispetto al Cagliari che, tranne in un’occasione, è stato sempre sulla difensiva e si sa che quando le difese sono “catenacciare” è molto difficile superarle.
In verità non s’erano mai viste tante occasioni, frutto di un gioco che si manifestava attraverso manovre intelligenti, scambi logici, a dimostrazione che ormai un certo collettivo si sta formando. I rossoblù hanno in pratica attaccato e dominato per gran parte della gara (soprattutto nel primo tempo) concedendo ben poco agli avversari, con il bravo Martinez praticamente inoperoso.
Dati significativi: la difesa ormai ha acquisito una sua compattezza e qualunque sia un eventuale cambio, la solidità non dovrebbe più mancare. Ormai Blessin (ma perché continuano tante sciocche critiche a questo tecnico che pare stia lentamente creando una “sua” creatura niente male?) ha capito abbastanza il materiale umano e tecnico che ha a disposizione. Quindi un modulo oppure un altro ha senso relativo: importante che i giocatori entrino in campo consapevoli di quello che valgono, cercando di svolgere un lavoro d’insieme con i compagni, motivandosi al massimo.
Ci sono giocatori ormai inseriti a dovere che ci auguriamo il tecnico non continui a sostituire, tranne nei casi di emergenza. Gudmundsson, ad esempio, è una “iradiddio” quando parte e su di lui si fondano molte speranze da goleador. Coda, che non segna, ma crea spazi ai compagni, fa assist di buon livello. Ecco: non dovrebbe più incontrare un certo “mago” di nome Aramu che essendo appunto “magico” dovrebbe scomparire non rimanendo fermo quando il compagno sta infilando la porta avversaria in modo sicuro.
Ma al Grifone capitano anche queste cose. Peccato che non sia stato un incontro di pugilato: la vittoria ai punti non sarebbe mancata.
Ma anche un’altra considerazione va fatta: in casa il Genoa troverà sempre delle “fortezze” difficilmente superabili, mentre (sembrerà paradossale) ma in trasferta con avversarie che vorranno vincere, i rossoblù avranno maggiori possibilità di avere spazi per manovrare e quindi di segnare gol.
Adesso arriveranno due trasferte consecutive: Cosenza e Terni. Il Genoa visto al Ferraris potrà far bene, molto bene. Sempre che il “mago” si scansi al momento opportuno…
Vittorio Sirianni

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