Il Genoa batta un colpo: spieghi cosa sta succedendo

C’è un problema riguardante il tecnico oppure i giocatori? Si attendono risposte dalla società

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Uscendo dallo stadio, il parere più divertente lo ha espresso un simpatico tifoso: «Sapete – diceva – Blessin ha preso 15 figurine della Panini e le ha gettate in campo. Andate e giocate».
Battute a parte, l’ennesimo pareggio rossoblù propone una diagnosi finalmente decisiva. La domanda che è giusto farsi è la seguente: «Le colpe (se così si possono chiamare) sono di più del campo o della panchina?». Ovviamente ognuno sta dicendo la sua, ma da quello che si è visto al Ferraris contro il Como molte cose saltano all’occhio. Intanto e soprattutto dalle ultime due partite (contro Reggina e Como le peggiori prestazioni del Genoa) sono nati i nuovi problemi: problemi di tattiche e problemi di cambi. Per ora la società si è chiusa in un rigoroso silenzio.
A questo punto, si pensa dovrà che dovrà essere il club rossoblù a spiegare cosa si dovrà fare per uscire da questa situazione.
Sia chiaro, il momento è delicato, ma guai a drammatizzare troppo. In fondo il Grifone è terzo in classifica, a due punti dalla Reggina seconda in classifica. Insomma, con una certa serenità, ora si dovrà capire cosa sta succedendo: attendiamo risposte dalla società.
Il tecnico dovrebbe spiegare che tipo di gioco riesce a impostare: per il momento, onestamente, si è visto poco, solo alcuni moduli che vengono applicati, ma nessuno utile a raggiungere un risultato positivo.
Allora: o sbaglia lui o davvero ci sono giocatori fuori ruolo che non riescono ad amalgamarsi e a fare collettivo? E se è cos’, chi deve decidere? Perché, se è vero che la situazione non è tragica, ma difficile, è pur giusto pensare a “prevenire” un futuro incerto, prima di trovarsi nelle canne. Che rapporti ci sono, ad esempio, fra Spors e Blessin? Chi ha portato questi giocatori…fuori ruolo? Blessin ha chiesto giocatori nuovi? Visto che con questa rosa di giocatori probabilmente si farà ben poco.
La società per ora tace. In verità la sensazione è che il suo silenzio non significa che non segua le vicende tecniche: e fa bene a non intervenire esternamente. Ma, si spera che all’interno dei vertici si stia seriamente considerando la situazione.
Non siamo noi a decidere il da farsi: soluzioni ve ne sono, basta riuscire a capire dove sta il problema principale. Se consistesse nel tecnico: allora occorrerebbe dare uno sguardo in giro, non farebbe male, ad esempio, rivolgerlo verso quell’Andreazzoli che è stato “crocifisso” a Genova, ma che non è male.
Se invece dovesse riguardare l’organico, si provveda al riguardo.
Conclusione: senza far drammi, senza estremizzare le situazioni (ma che i tifosi contestino certe partite, come quella di ieri, è doveroso) si arrivi presto a soluzioni e, soprattutto, a chiarimenti interni, fra dirigenti, tecnici e giocatori. Si dovranno esporre i problemi sul tavolo e poi, via, ripartire, puntando a vincere a Perugia contro l’ultima in classifica alla ripresa del campionato di serie B. Senza spaventarsi proprio con le ultime, vedi il recente esempio con il Como.

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