Il Generale e il Maestro triste

La foto che riempie d'orgoglio i tifosi genoani, fieri d'essere rappresentati nel mondo da un capitano così

Tomás Rincón e Oscar W. Tabarez (da Asociacion Civil Nostalgicos del Futbol del Uruguay)

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In Italia hanno fatto giustamente successo le immagini dell’ex rossoblù Massimo Oddo che, alla fine dei play-off di Serie B, consolava Serse Cosmi (altro ex genoano) prima di festeggiare la promozione. Dall’altra parte del mondo, invece, c’è una foto che rappresenta al meglio l’uomo Tomás Rincón, il capitano del Grifone e della Vinotinto.

Il Generale, dopo aver battuto l’Uruguay quindici volte campione del Sud America nella Copa del centenario, ha voluto fortemente conoscere da vicino Oscar Washington Tabarez. In patria è conosciuto come il Maestro triste perché prima di fare l’allenatore a tempo pieno insegnava in una scuola primaria del municipio Paso de la Arena y La Teja di Montevideo, nel barrio del Cerro. Ride poco, Oscar Washington. É un pratico, un materialista, un lavoratore, difatti da calciatore era un duro zaguero centrál.

Negli ultimi anni dei seri problemi alla schiena lo hanno indebolito e costretto a camminare in modo sempre più pencolante. Prima con l’aiuto di un bastone, poi due. Adesso dirige gli allenamenti della Celeste su un carrito, un passeggino elettrico. Guai a pensare che la malattia abbia cambiato Tabarez. Segue le partite affossato in panchina, con lo sguardo che sembra perso nel vuoto ma con una presa mentale sempre eccellente. Nonostante le sconfitte li ha tutti in pugno, il Maestro: dal pistolero Suarez (arrabbiato per non esser stato inserito nella distinta con il Venezuela), fino a Diego Laxalt. Nessuno osa criticarlo.

Rincón è un uomo di grandi valori e, tra questi, ha il rispetto verso chi ha dato molto al movimento sudamericano. Ecco perché ha voluto stringergli la mano a fine partita, ignorando i compagni, nonostante avesse vinto. Lo ha fatto mettendo da parte la nota grinta, avvicinandosi al Maestro con delicatezza, leggiadria. Una stretta di mano e qualche parola che hanno fatto capire a Rincón la profondità e spessore umano-sportivo del Maestro triste.

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