IL FOGLIO SPORTIVO – Venduti i diritti, rifacciamo la Serie A

«Cosa difendiamo? I furbetti del tamponino o quelli del protocollino?» si chiede Roberto Perrone sulla massima serie italiana che arranca rispetto alle leghe europee

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«Cosa difendiamo? I furbetti del tamponino o quelli del protocollino?». La domanda se la pone il famoso giornalista genovese Roberto Perrone su Il Foglio Sportivo riguardo al futuro del campionato di serie A che arranca, a causa dei suoi numerosi problemi, rispetto alle ricche e potenti leghe europee come la Premier League. Perrone spiega il doppio volto della massima serie nostrana: «Un campionato vissuto tra rinvii, furbate, tribunali che smentiscono altri tribunali, protocolli superati, Asl schierate a zona e tamponi gestiti come capita e come conviene? È questo il calcio che vogliamo difendere dai tentacoli delle plutocrazie del football europeo? Certo, c’è il lato selvaggio e attraente del Benevento che vince a Torino, uno su mille ce la fa. Ma anche quello, prevalente, vuoto e ipocrita scatenato dall’addio di Cesare Prandelli. L’ex ct, andandosene, ha scritto “non mi riconosco in questo calcio”». E aggiunge, sottolineando altri dubbi: «Nessuno, confessiamolo, ha capito bene cosa stia succedendo in via Rosellini, o meglio nella piattaforma virtuale che ora raduna in streaming, causa Covid, gli ex frequentatori della sede milanese della Lega di serie A, ora deserta. Difendiamo questa Lega minore che litiga su tutto? Ieri, quasi allo scadere del bando, ha assegnato i diritti tv a Dazn strappandoli a Sky. Parentesi: così, a istinto, ci piaceva di più la linea di Giovanni Carnevali del Sassuolo e del bizzarro legame Geno-Samp, Ferrero-Preziosi, che parevano più preoccupata per i tifosi e della fruibilità del giocattolo».

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