Il banchiere Vettosi: «Un elogio particolare va al Genoa per il suo processo di ristrutturazione»

L'esperto di bilanci calcistici spiega a Il Sole 24Ore: "Laddove dovesse ulteriormente rafforzarsi finanziariamente il club rossoblù potrebbe porre le basi per rappresentare un caso interessante"


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In un’intervista a “Insider”, il blog di Carlo Festa giornalista de Il Sole 24Ore, il banchiere Fabrizio Vettosi, ex Efbanca (la merchant bank del Banco Popolare) ora amministratore delegato di Venice Shipping And Logistic, esperto di vicende societarie (e di bilancio) di numerosi club calcistici parla delle prospettive del pallone nostrano. Vettosi divide il mercato in tre segmenti: «(i) i Clubs Globali Internazionali e/o Domestici (Juventus, Inter, Milan, Napoli, Roma, Lazio), (ii) I Clubs che hanno una forte brand identity (Genoa, Torino, Bologna, Fiorentina, Sampdoria) e (iii) i Clubs la cui missione è focalizzata su ciò che io definisco la R&D (Ricerca &Sviluppo), cioè sullo scouting attraverso una complessa organizzazione dell’Area Tecnica (Udinese, Empoli, Atalanta, etc.)». E a proposito del Grifone, focalizza un punto molto importante: «Nella seconda segmentazione un elogio particolare va al Genoa per la capacità dimostrata nel processo di ristrutturazione avviato due anni fa, laddove dovesse ulteriormente rafforzarsi finanziariamente il club rossoblù potrebbe porre le basi per rappresentare un caso interessante». Non solo: il club rossoblù ha delle ottime potenzialità, insieme ad altri. «Abbiamo dei clubs i cui brands sono fortemente evocativi commercialmente, anche per i non tifosi, faccio un esempio nel citare, al di la dei brands grandi e/o globali, il Genoa, Torino, Bologna, Fiorentina» spiega il banchiere.

Vettosi evidenzia anche le criticità del sistema italiano: «Al momento non vedo investitori internazionali, soprattutto di matrice finanziaria, che possano essere attratti da clubs italiani. L’industry è piuttosto “bloccata” intorno ad aziende “mono-business” (TV Rights). Chi compra un’azienda di calcio Italiana compra sostanzialmente una stream line di diritti TV per i prossimi due anni con l’auspicio di produrre uno spettacolo a costi decenti per poter rimanere in equilibrio economico-finanziario. Altro non vedo, gli stadi di cui si parla tanto non sono certamente la soluzione per la svolta, comportano investimenti ingenti dall’incerto ritorno. Ci vogliono prima idee e poi gli stabilimenti in cui produrre (stadi), altrimenti si rischia di costruire cattedrali nel deserto».

In conclusione, Vettosi boccia senza appello l’operazione di Mr. Bee sul Milan che non si è ancora concretizzata: «Lei pagherebbe 1 miliardo di euro di Equity Value un’azienda che, stabilmente (sottolineo), ne perde tra i 50 ed i 100 per anno con necessità di ristrutturarsi, e probabilmente con l’impossibilità di ristrutturarsi in un arco temporale non inferiore ai 5 anni?».

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