I tifosi hanno spinto il Genoa verso la vittoria nel “Palio delle repubbliche marinare calcistiche”

L’urlo “Gente di mare” ha accompagnato i rossoblù nel successo a Pisa, secondo in trasferta dopo quello di Venezia: ma attenzione al Parma, non bisogna dormire sugli allori

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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La prima edizione del “Palio delle repubbliche marinare calcistiche” ha visto trionfare il galeone della “repubblica calcistica marinara” rossoblù.

Battuta la “repubblica veneziana”, battuta la “repubblica pisana”, il Genoa torna ad essere alla ribalta marinara, accompagnata dall’urlo dei circa 3mila tifosi “Gente di mare”.

I supporter, veri protagonisti di queste prime giornate, sono entusiasti. Mi racconta il tifoso Mario Bottazzi (ex top manager della digitalizzazione): «Ho visto il Genoa camaleontico». Già, Blessin ha mandato in campo 16 giocatori in 93 minuti: tutta la famiglia tecnica del Grifone. E l’altro amico tifoso, Gino Raffo (sta partendo a malincuore per la Thailandia) annota: «Siamo andati a comandare».

Non v’è dubbio che questo Blessin, almeno dal suo punto di vista psicologico e motivazionale, sa il fatto suo. E sta vincendo solo e soltanto sulla scorta di questa spinta emozionale. Perché, in tutta sincerità, il Grifo al momento non ha gioco apprezzabile, ma solo una reazione emotiva che spinge tutti i giocatori (ma proprio tutti i 16 mandati in campo) a battersi come ossessi: basta verificare le doppie marcature fortissime e a volte anche un po’ violente, basta vedere come giocano con intensità e determinazione, ma ognuno per conto proprio, salvo qualche apparenza di gioco, con rare triangolazioni.

Palle soltanto alte, lunghi rilanci verso gli attaccanti. Del resto questo lo ha sottolineato anche l’onesto Blessin: «E’ mancato il possesso palla, provvederemo». In verità quello che conta è il risultato finale: certo, il Genoa non ha giocato bene, ma ha vinto. E Blessin la pensa un po’ come Allegri: l’importante è vincere, poi si potrà discutere come e perché, ma è arrivata una vittoria in trasferta e questo importa.

Nel caso poi del Genoa, che sta costruendo lentamente la sua “casetta” per arrivare alla promozione, non bisogna andare troppo per il sottile. Ha vinto in due trasferte consecutive, è primo in classifica, ha ritrovato una difesa sufficientemente consolidata, ha scoperto che Coda non ha ancora segnato, ma sta diventando l’uomo assist di lusso; ha confermato che lo scattista Ekuban è in forma (lo scatto in occasione del gol, lo ha fatto sembrare Jacobs…) e che, se si riuscisse a trovare un centrocampo più illuminante, che permetta quel famoso possesso palla tanto atteso, tutto potrà diventare davvero una rampa di lancio verso la massima serie.

Anche Martinez si è riscattato e ha voluto dimostrare (grazie alla sua forte determinazione) di meritare il posto da numero uno. La parata su Tramoni, che ha salvato il risultato, non va dimenticata.

Sabato arriverà al Ferraris il Parma che, contro il Cosenza lo hanno definito «travolgente». Attenzione quindi all’avversario: ma occorre che continuino le vittorie “marinare”. Guai a credere troppo nei successi raccolti e dormire sugli allori. Guai a tirare i remi in barca…e lo diciamo soprattutto ai tifosi, gente di mare.

Vittorio Sirianni

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