Hellas Verona, il presidente Setti indagato per appropriazione indebita e autoriciclaggio

Gli inquirenti hanno accertato operazioni "maquillage contabile"

Hellas Verona

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Le maggiori testate giornalistiche riportano che Maurizio Setti, presidente dell’Hellas Verona, risulterebbe indagato dalla Procura di Bologna per appropriazione indebita e autoriciclaggio. Il Nucleo di Bologna della Guardia di Finanza, nell’ambito dell’Operazione “Scala Greca”, avrebbe sequestrato in via cautelare a Setti un totale di 6,5 milioni di euro, somma che – secondo gli investigatori – ha sottratto dalle casse dell’Hellas per impiegarla «indebitamente» e impedire il fallimento di un’altra società. Gli esiti dell’indagine sono stati presentati in conferenza stampa dal procuratore capo Giuseppe Amato e dal generale Gianluca Filippi, comandante provinciale delle Fiamme Gialle di Bologna, mentre il sequestro è stato emesso dal Gip Sandro Pecorella: il nome di Setti non compare nel comunicato stampa della GdF, ma a cui si rimanda con la perifrasi “noto imprenditore modenese”, essendo lui di Carpi.

La Procura bolognese sarebbe convinta di aver accertato che Setti, sfruttando il doppio ruolo di amministratore e socio unico, avrebbe cercato di mascherare l’origine di questi movimenti attraverso un «maquillage contabile», ossia degli artifici per tentare di occultare il tracciamento dello spostamento di denaro. I riscontri della Guardia di Finanza hanno consentito di ricostruire flussi finanziari e operazioni societarie tra il club calcistico e le società in oggetto, rientranti nella catena di controllo dell’Hellas Verona. Nei loro confronti erano già state emesse alcune sentenze di fallimento, poi revocate all’inizio del 2021 dopo un reclamo. Secondo le indagini, Setti ha indicato su diversi documenti bancari che i soldi in questione provenivano dalla distribuzione di dividendi della società: in realtà si trattava di una disponibilità finanziaria accantonata in bilancio alla voce “riserva di versamenti soci in conto futuro aumento di capitale”, e quindi non distribuibile.

Da qui è emerso che la partecipazione delle due società proprio in quella della squadra di Serie A era stata oggetto, nel corso degli anni, di una serie di cessioni infragruppo – quelle che comportano lo spostamento di valori all’interno della società stessa – al fine di aumentarne il valore. Nell’indagine non risultano coinvolte aziende del tessile, altro settore di attività dell’imprenditore, legato alla griffe di Manila Grace.

La società Hellas Verona non ha ancora commentato ufficialmente la notizia.

Nel 2020 Massimo Ferrero è stato prosciolto dalle accuse di appropriazione indebita, autoriciclaggio e utilizzo di fatture false. Secondo l’accusa avrebbe sottratto 1,159 milioni di euro dalle casse della Sampdoria, dirottando il denaro sui conti di una sua società privata parte della somma percepita dalla vendita del calciatore Pedro Obiang, finito al club inglese West Ham nel 2015.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.